Eremo di Sant’Onofrio al Morrone: come arrivare

Tutte le informazioni su come arrivare presso l'Eremo di Sant'Onofrio al Morrone, per un viaggio nel territorio abruzzese.

Vediamo quali sono tutte le informazioni su come arrivare all’Eremo di Sant’Onofrio al Morrone, splendido edificio religioso posto alle pendici del monte Morrone, nel territorio abruzzese.

Eremo di Sant’Onofrio al Morrone: come arrivare

L’Eremo di Sant’Onofrio al Morrone è un bellissimo monumento religioso, dichiarato nel 1902 monumento nazionale.

Si trova sulle pendici dell’omonimo monte, nei pressi della città di Sulmona. L’edificio risale al XIII secolo e fu fondato da Papa Celestino V, poi diventato santo.

Il suo nome di battesimo era infatti Pietro Angelerio (o Pietro da Morrone) e prima di essere eletto in qualità di Pontefice era un frate eremita, che ha vissuto parte della sua vita in questo territorio.

Questo splendido eremo che sorge a 6oo metri d’altezza fu dedicato proprio da Celestino V a Sant’Onofrio, antico eremita.

Per raggiungere l’Eremo di Sant’Onofrio si intraprende un percorso della durata di circa 20 minuti. Partendo da Sulmona, il primo passo da fare è raggiungere la frazione di Badia. Da lì occorre raggiungere il belvedere del monte di Morrone, in cui si possono trovare sia una deliziosa area picnic che un comodissimo punto di ristoro, in cui riposare e fare una piacevole pausa.

Dal belvedere è possibile godere dello splendido panorama che abbraccia tutta la Valle Peligna. Proprio a partire da questo belvedere si snoda il percorso che conduce presso l’Eremo di Sant’Onofrio. Il sentiero prosegue sulle rocce del monte ed è reso agibile dalla presenza di comodi scalini, scavati all’interno della roccia. Venti minuti di cammino conducono presso l’Eremo, che domina la valle sottostante.

Eremo di Sant’Onofrio: la storia

L’Eremo di Sant’Onofrio è stato fondato da Papa Celestino V nel 1293, anno in cui il Pontefice era ancora un frate eremita. La storia dell’edificio è profondamente legata a questa figura. Il santo trascorse infatti in questo suggestivo luogo un anno, dopo essere tornato dall’Orfento. Esattamente presso l’eremo Papa Celestino V ricevette la notizia del suo nuovo ed impegnativo incarico. Fu infatti raggiunto da cinque legati del conclave, dal sovrano Carlo II d’Angiò e da suo figlio, Carlo Martello, nel 1294. Anche dopo la sua rinuncia al papato, Frate Pietro Angelerio tornò presso l’eremo per un breve periodo, antecedente rispetto alla sua fuga.

Nel 1807 il romitorio venne abbandonato, in seguito all’abolizione dell’ordine religioso. Diversi eremiti continuarono a recarsi in loco, per approfittare della beata aria di solitudine donata dal posto. Nel 1943 l’eremo fu gravemente danneggiato, a causa dei disordini causati dalla seconda guerra mondiale. La struttura fu in seguito riparata e ricostruita. La planimetria fu lasciata intatta, l’esterno invece venne completamente rinnovato.

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