Etiopia, cose da vedere

Lasciatevi trasportare dall'arte e dalla cucina dell'Etiopia.

L’Etiopia è un paese africano decisamente sorprendente e capace di far vivere un’esperienza di viaggio a 360 gradi. Ma cosa c’è da vedere in questa meta insolita e non ancora molto famosa tra i viaggiatori? Scopriamolo insieme!

Etiopia, cose da vedere

Addis Abeba

Addis Abeba è la capitale dell’Etiopia ed è una megalopoli. Qui meritano assolutamente una visita:

  • Il mercato: conosciuto come il nome di Addis Merkato o più semplicemente Merkato, è il più grande dell’Africa dove si può trovare tutto ciò si può immaginare (e anche di più);
  • Una cena in un buon ristorante, in quanto ad Addis Abeba viene servita una delle migliori cucine etiopi, senza dimenticare il caffè che non ha nulla da invidiare a quello italiano, anzi;
  • Museo Nazionale: questo museo ospita Lucy, il famosissimo fossile ominide pronto a farsi ammirare e fotografare da tutti i visitatori, poichè consapevole di essere fondamentale per l’evoluzione dell’umanità;

Axum: la Città della Tigre

Axum è divenuta celebre per l’Arca dell’Allenza, la quale ospita, secondo la Bibbia, le Tavole della Legge. Si dice che la mitica imbarcazione si trovi in questa città dal X secolo a.C. perchè portata da Menelik I.

Menelik I era il capostipite della dinastia Salomoni, la quale regnò per secoli in Etiopia. Questo luogo è meta di numerosi pellegrini cristiani ogni anno ed è diventato patrimonio dell’UNESCO.

Oltre all’Arca dell’Allenza vi sono il palazzo della Regina di Saba (madre di Menelik) e il Parco delle Steli, luogo ideale per immergersi in un’atmosfera mistica.

Lalibela

Lalibela, per via delle sue undici chiese monolitiche, viene considerata la Gerusalemme etiope.

Questi luoghi sacri hanno una particolarità, ovvero sono state scavate sotto terra da blocchi unici in pietra e di distinguono per i decori.
Le migliaia di pellegrini che ogni anno vi si recano, sostengono che le chiese siano state realizzate con l’aiuto degli angeli.

Gondar

Se Lalibela viene considerata la Gerusalemme d’Etiopia, Gondar è invece la Camelot, con l’unica differenza che quest’ultima non esiste, mentre Gondar si.

Dista 360 km da Lalibela e può facilmente essere raggiunta percorrendo una strada costruita dai cinesi negli anni Ottanta.

Qui si può visitare il Castello di Ghebbi (edificio costruito nel XVII secolo da non si sa ancora chi) e la chiesa di Debre Berhan Selassie, i cui soffitti sono decorati con numerosi cherubini dai capelli neri.

Se si capita qui il 19 gennaio, non bisogna assolutamente perdere il Timkat, nonchè l’Epifania, durante la quale tantissimi pellegrini si bagnano nella piscina del Bagni di Fasilidas come se dovessero rinnovare il loro battesimo.

Quando ci si reca a Gondar è bene idratarsi molto, poiché l’altitudine risulta essere decisamente seccante e tende a faticare il corpo in breve tempo. In più non sottovalutare mai l’acquisto dell’orzo tostato venduto praticamente ovunque, alimento ricco di utili proprietà nutritive.

Harar

Harar è un altro patrimonio dell’UNESCO ed è una città fortificata posta su una collina, dove si trovano diversi villaggi tradizionali.

In questa città ricca di cultura, si trova anche la casa-museo di Arthur Rimbaud (poeta francese) e, visto che è la quarta città più importante dell’Islam, numerose moschee (ricordarsi un abbigliamento adeguato e rispettoso).

Sulle vie commerciali è invece possibile fare shopping (sono degni di nota i bellissimi tessuti con cui realizzare qualcosa di personalizzato).
Ma le particolarità di Harar non finiscono qui: verso sera è infatti possibile assistere alla cena delle iene (sconsigliato agli stomaci deboli) oppure masticare il khat (sono foglie di arbusti che danno effetti stupefacenti e creano dipendenza).

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