Il passaggio di Napoleone, in testa a una armata di 60,000 uomini, fino al Col du Grand Saint Bernard, e con le dure condizioni, ha suscitato tra gli abitanti della valle una ammirazione che ha influenzato l’immaginario collettivo.
Ancora oggi, i tipici costume del Carnevale nella cittadina di Saint Rhémy en Bosses, richiamano quel periodo, e certe figure delle uniformi napoleoniche. La processione delle maschere è aperta da Napoleone a dorso di un cavallo, seguito dalla Guida, che porta con orgoglio la bandiera del Carnevale e dirige l’intero gruppo che suona la tromba.
La faccia dell’ultima maschera è decorate con un paio di grandi baffi e occhiali, che sono i segnali ovvi della sua indiscussa autorità.
Poi vi sono i musicisti che, con loro accordi e sassofoni, suonano le canzoni tradizionali. Poi giunge il diavolo, coperto da un cappotto rosso con conchiglie dorate e campane: questa rappresentazione così caratteristica del diavolo e delle forze del male che tocca le persone con il suo forcone. Giunge poi una signora elegante che accompagna Arlecchino, nel suo costume in satin con i colori verticali, che indossa un cappello da cui pendono lungo i nastri colorati e porta nelle mani un lungo bastone. I cappelli delle signore, che indossano costumi eleganti in velluto, sono adornati con fiori e nastri.
Infine vi è la sfilata delle maschere che si apre con i loro colori scuri che evocano l’oscurità e i giorni difficili dell’inverno. Sono cacciati dalle maschere bianche, che evocano i giorni solari e luminosi della primavera e sono seguiti dalla maschere di colore rosso, marrone, verde, blu, rosa e porpora.