L'isola paradisiaca, così preziosa che è difficile pernottarci!
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La leggenda vuole che il navigatore Amerigo Vespucci, approdato in una delle isole che oggi compongono Fernando de Noronha, mormorasse “Il paradiso è qui”. E in effetti, questo arcipelago brasiliano che prende il nome dalla sua isola più grande, con i suoi panorami suggestivi e le acque cristalline, dà a chi lo visita la sensazione di trovarsi in un luogo un po’ fuori dal mondo.
Un vero paradiso naturale, definizione oggi un po’ inflazionata, ma in questo caso appropriata.
L’arcipelago, con il suo Parco Nazionale Marino, è stato dichiarato patrimonio mondiale dell’umanità Unesco nel 2001.
Il riconoscimento, unito a preoccupazioni di carattere ambientale, ha portato a stabilire un numero massimo di persone che possono pernottare sull’isola contemporaneamente.
Al momento tale numero è fissato a 700: ciò al fine di garantire la sostenibilità del turismo, senza alterare l’ecosistema del luogo.
Sempre nell’ottica di un turismo eco-compatibile, chi viene qui in visita è tenuto a pagare una tassa di soggiorno, che varia a seconda dei giorni di permanenza, la Taxa de Preservação Ambiental. Per informazioni e per eventuali pagamenti online si può dare un’occhiata al link istituzionale.
Per arrivare sull’arcipelago, partono tre voli interni al giorno da Recife e Natal, nel nord del Brasile. La partenza è obbligatoriamente da una di queste due città, per permettere alle autorità di tenere sotto controllo il numero degli accessi.
L’arcipelago è tappa anche di alcune crociere, ma in questo caso le isole potranno essere visitate solo di giorno, perché i crocieristi non rientrano tra le 700 presenze consentite per il pernottamento.
Il clima dell’arcipelago è suddiviso in due stagioni: da febbraio a luglio è il momento delle piogge, con precipitazioni particolarmente intense tra marzo e maggio.
Da agosto a gennaio è il periodo della stagione secca: così, mentre nel nostro emisfero l’estate lascia il posto all’autunno e quindi all’inverno, in questa parte di mondo le giornate estive, che si protrarranno per lunghi mesi, sono appena iniziate.
E’ questo il momento adatto per venire a visitare Fernando de Noronha e concedersi una vacanza estiva “fuori tempo”. Le giornate sono belle, il clima caldo e le attività praticabili molteplici: bagno, escursioni sulla terraferma o immersioni sott’acqua, relax o surf -quest’ultimo molto praticato nei mesi di dicembre e gennaio, quando il clima inizia a cambiare e le onde sono al meglio-.
La temperatura dell’acqua oscilla costantemente tra i 26 e i 28 °C, quella a terra tra un minimo di 24 e un massimo di 31 °C. Anche durante la stagione delle piogge, data la vicinanza delle isole all’equatore, non si registrano significative variazioni di temperature. Di notte, raramente il termometro scende sotto i 20°
Se si è alla ricerca di una vacanza rilassante, immersi nella natura e lontano dall’affollamento, questo è il posto ideale. Gli stessi brasiliani considerano Fernando de Noronha come la meta turistica più rinomata: le spiagge sono tra le più belle del paese, i fondali marini costituiscono uno spettacolo imperdibile per gli amanti dello snorkeling, che qui viene praticato a tutti i livelli.
È consigliabile rivolgersi a una delle agenzie del posto che organizzano immersioni, ed eventualmente uscire con i loro addetti: nessuno meglio di loro conosce i punti più suggestivi, dove la visibilità è migliore e dove, per gli amanti del genere, oltre a fondali e pesci si può vedere anche l’antico relitto di qualche imbarcazione affondata.
Oltre a una natura spettacolare, a Fernando de Noronha è ancora possibile osservare molti animali nel loro ambiente naturale. Vengono organizzate apposite gite in barca per avvistare tartarughe, delfini e banchi di pesci.
E la sera? Dopo una giornata trascorsa tra nuotate, spiaggia ed escursioni, si può godersi tramonto seduti in qualche bar. Da queste parti è un momento magico, e in molti si fermano per assistervi. Dopo, si può cenare in uno dei ristoranti della zona (specialità dell’isola, pesce), e terminare la serata in uno dei chioschi della zona, dove gli abitanti ballano il forrò, una danza locale.