La bellezza della Ferrovia Biella - Oropa conquista la Fai, e i cittadini la sostengono nella decima edizione dei Luoghi del Cuore.
La Ferrovia Biella – Oropa è una linea tranviaria storica, che collegava la città piemontese al Santuario. Ancora oggi sono molti gli affezionati alla tranvia, tanto da essere uno dei Luoghi del Cuore della FAI più amati del Piemonte.
Si è appena conclusa la decima edizione della campagna dei Luoghi del Cuore promossa dalla FAI, il Fondo Ambiente Italiano, e le sorprese non sono mancate.
Infatti, nella classifica da record, con oltre 2 milioni di voti registrati, spuntano anche luoghi incredibili che i piemontesi non hanno mai dimenticato.
Stiamo parlando della tranvia Biella-Oroba, anche nota come l’ardita d’Italia, la linea tranviaria interurbana che, tra il 1911 ed il 1958, collegava il centro cittadino al Santuario di Oroba.
Un itinerario ricco di bellezze e di paesaggi caratteristici, che riporta indietro nel tempo.
La storica tranvia fu inaugurata il 4 luglio 1911, e l’ultima corsa risale al 1958, ma il suo percorso è rimasto nel cuore dei piemontesi ancora oggi.
Si tratta, infatti, di uno dei tratti più affascinanti del Piemonte, che permetteva ai turisti di raggiungere gli stabilimenti idroterapici e favorendo gli abitanti di Favaro e Cossila grazie al nuovo e rapido collegamento con la città e le sue industrie.
Dal primo anno, la frequentazione della tranvia fu subito elevata, con oltre 200.000 passeggeri nel 1911.
Dopo diversi lavori di ammodernamento e la creazione di infrastrutture turistiche al Santuario, la linea crebbe di importanza e di fascino.
Infatti, al termine della Seconda Guerra Mondiale la linea registrò il suo record di poco meno di due milioni di passeggeri.
Tuttavia, tredici anni più tardi, il servizio fu soppresso per mancanza di investimenti.
La linea ferroviaria, chiamata all’epoca “l’ardita d’Italia”, collegava il capoluogo Biellese con il più importante Santuario Mariano delle Alpi.
Per il suo fascino, rimane ancora oggi uno dei simboli del territorio, che merita di tornare a vivere gli antichi fasti.
Lo storico tracciato si sviluppava sia su sede stradale, tra Biella e Favaro, sia in sede propria, nel tratto Favaro-Oropa. Presentava diversi tornanti tra i quali uno elicoidale, il cosiddetto Girone, con cui la linea effettuava una curva di 360°.
La stazione di Biella, denominata “Giardini”, sorgeva di fronte a quella della ferrovia Biella-Santhià. Da qui la tranvia percorreva le vie Bertodano, Repubblica, Galilei, Marrocchetti e Ramella Germanin, per raggiungere il Bottalino.
Il capolinea originario della linea era situato nel primo cortile del Santuario, oltre i cancelli di ingresso, spostato poi nel 1928 sul lato destro del santuario.
La linea era lunga circa 14 chilometri.