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Il poeta inglese Percy B. Shelley diceva che “bastano le fontane per giustificare un viaggio a Roma”. Il poeta sicuramente aveva ragione. Le fontane della capitale di Italia sono tantissime e meravigliose: dalla Fontana della Barcaccia sino alla Fontana dei Quattro Fiumi a quella del Tritone, ma la Fontana di Trevi ha un fascino davvero particolare.
La Fontana di Trevi è uno dei tanti simboli della capitale ed è famosa in quanto è stata lo scenario di molti film. In questa guida cercheremo di scoprire alcune curiosità riguardo la Fontana, il restauro e molto altro in modo da conoscere il più possibile di questo simbolo che tantissimi invidiano.
Fontana di Trevi
La Fontana di Trevi è la fontana più grande della capitale. Proprio per questa ragione, non è sempre facile trovarla. Spesso rimane nascosta tra gli edifici della Piazza da cui prende il nome. Il nome di Trevi deriva dalla parola Tre vie e indica il punto in cui confluiscono le tre strade che si congiungono nella piazza.
Le origini di questa fontana risalgono al XIX secolo a.
C. quando fungeva da acquedotto dell’Aqua Virgo, un acquedotto che riforniva la capitale di acqua da una sorgente a una distanza di 20 km. Durante l’impero la portata d’acqua assunse proporzioni gigantesche arrivando a toccare i 20.000 metri cubi al giorno.
Solo durante il periodo Rinascimentale e nell’epoca di Papa Nicola, la fontana assunse l’aspetto simile a quello di oggi, anche se il progetto finale è terminato solo nel XVIII secolo. Il lavoro finale fu ultimato da Nicola Salvi, in seguito ad alcuni schizzi del Bernini. Salvi non vide mai il completamento della fontana in quanto morì prima. In seguito alla sua morte, subentrò Giuseppe Pannini, che la inaugurò nel 1761.
La fontana di Trevi ha uno stile barocco e rappresenta il dio del mare, Nettuno, mentre cerca di domare le acque. Si trova sulla facciata di Palazzo Poli ed è stata voluta da Papa Urbano VIII, anche se in un primo momento avrebbe dovuto essere sull’altro lato della piazza.
Restauro
La Fontana di Trevi ha subìto dei restauri lungo gli anni: l’ultimo dei quali è avvenuto nel 2012 e solo dopo 17 mesi è stata mostrata a tutti il 3 novembre 2013. I lavori sono stati finanziati dalla casa di moda Fendi che ha investito 2 milioni di Euro. Il 3 novembre vi è stata anche la cerimonia in cui la fontana è stata riempita di acqua e ha avuto una nuova illuminazione. In seguito a quella serata, Pietro Beccari, l’amministratore delegato di Fendi, disse che avrebbero restaurato altre fontane della capitale: «quella del Gianicolo, la fontana del Mosè, il Ninfeo al Pincio e la fontana del Peschiera».
Durante il periodo di restauro, la fontana non è mai stata chiusa al pubblico, ma aveva una area delimitata da ponteggi. Il pubblico, i turisti potevano comunque osservarla da vicino attraverso la passerella. Nei pressi vi era anche una vasca dove potevi lanciare la classica monetina. Prima di questo restauro, ve ne fu un altro ad opera del Comune e finanziato dalla compagnia assicurativa Assitalia tra il 1989 e il 1991.
Curiosità
La Fontana di Trevi è legata a tantissime curiosità che non tutti conoscono. Eccone alcune. Si dice che chi lancia una moneta di spalle sia sicuro di ritornare a Roma. Per lanciare la moneta bisogna mettersi di spalle e lanciarla facendola passare sopra la spalla sinistra. Nel caso lanciassi due monete potrai trovare l’amore, invece se ne lanci tre ci sono buone possibilità di sposarsi. Nel 2007 nella Fontana sono confluite più di 3000 monete che sono state poi date in beneficenza alle varie associazioni umanitarie, come la Caritas. Sono anche tantissimi coloro che rubano monete dalla fontana.
La Fontana di Trevi è nota per essere stata lo scenario di una scena cult, ovvero La dolce vita di Fellini con Anita Ekberg nella fontana che invita Marcello mastroianni a seguirla facendo il bagno insieme a lei. Sappiate che sono in molti a imitarli, ma è severamente proibito fare il bagno nella fontana e si rischiano multe fino a 500 Euro. Quindi, fate attenzione. Nell’ottbre 2007, la fontana si è tinta del colore rosso grazie a un’artista, vovero Graziano Cecchini, il quale ha deciso di versare nella vasca una sostanza colorante a base di anichilina per protestare contro il mercato globale.