Foresta Amazzonica, una parte del mondo meravigliosa, quanto a rischio.
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La Foresta Amazzonica, è la più grande distesa di vegetazione al mondo. Essa, per l’esattezza, è definita una foresta pluviale e tropicale.
È situata in Sud America e ricopre una superficie di circa 7 milioni di Km².
La maggior parte del suo territorio, fa parte dello stato brasiliano. Per il resto, in parte nettamente inferiore, rientra negli stati di Colombia, Venezuela, Guyana, Guyana francese, Suriname, Bolivia, Perù ed Ecuador.
La Foresta Amazzonica è così denominata, per via del fiume che l’attraversa, ovvero il Rio delle Amazzoni.
Così battezzato dall’esploratore Francisco de Orellana, durante le esplorazioni dei territori sudamericani, quando gli spagnoli, combatterono contro alcune tribù indigene locali.
Tra i combattenti di queste popolazioni, militavano anche le donne, che ad Orellana ricordavano le Amazzoni asiatiche ed africane, descritte nella mitologia greca.
L’Amazzonia, essendo situata nella fascia equatoriale, presenta un clima caldo e umido, con temperature che si aggirano attorno ai 25 gradi ed un’umidità del 80% circa. La foresta, viene chiamata, anche, Polmone del Mondo, per via della sua sconfinata distesa di vegetazione, indispensabile per la sopravvivenza del pianeta terra.
Come è stato già detto, l’Amazzonia, è una foresta pluviale e come tale, essendo tra l’altro la più vasta in estensione territoriale, ospita, una serie quasi infinita di specie viventi.
Le popolazioni che abitano questa, immensa, foresta equatoriale, appartengono a delle tribù indigene. In origine, prima della colonizzazione europea, soltanto l’area Amazzonica brasiliana, contava, circa, duemila tribù.
Una grande quantità di esse, furono sterminate dagli europei ed altre, unite al popolo del Brasile. Nel periodo delle esplorazioni, a partire da Cristoforo Colombo, i vari esploratori che si susseguirono, diedero a queste popolazioni, l’appellativo di indios. Con il passare del tempo, diverse di queste tribù sopravvissute, mutarono il loro modo di vivere.
Alcune, come già detto, si unirono alla popolazione dei coloni europei. Altre, rimasero tali, ma cominciarono a praticare il commercio con i popoli colonizzatori. Una minima parte di esse, si è, invece, isolata del tutto, mantenendo lo stile di vita originale ed escludendo ogni forma di contatto con il resto della popolazione.
Da un po’ di tempo a questa parte, invece, sono state adottate delle misure a salvaguardia di queste popolazioni. Le istituzioni del Brasile, hanno avviato la realizzazione di territori, prettamente, destinati alle minoranze indios, dando loro la possibilità di crescere e svilupparsi nuovamente.
Il problema della deforestazione, è uno dei più grandi mali, che dalla metà del ‘900, affligge l’ Amazzonia. A partire da quegli anni, le pratiche di disboscamento a favore del commercio di legname, dell’incremento delle coltivazioni agricole, a causa dell’aumento della popolazione e della realizzazione di grandi infrastrutture, per collegare le più importanti città del Brasile, hanno, seriamente, danneggiato gran parte del territorio, con pesanti conseguenze per l’ecosistema.
A partire dai primi anni del XXI secolo, il fenomeno della deforestazione si ridusse drasticamente, grazie all’introduzione di nuove leggi a favore della salvaguardia ambientale.
Ma il disboscamento non è l’unico problema di questa grande selva pluviale. Ogni anno, incendi sempre più devastanti colpiscono, profondamente, vaste aree della Foresta Amazzonica, coinvolgendo, indirettamente, l’intero ecosistema mondiale.
Un danno di tali proporzioni, ha letteralmente dato una grandissima batosta alla lotta contro il surriscaldamento globale, dato dall’effetto serra.
L’immensa Foresta Amazzonica, è assolutamente un luogo da visitare. Le città di Belem e Manaus, in Brasile, sono quelle da cui è possibile accedere alla foresta, rispettivamente a nord e a sud del territorio.
Trattandosi di un luogo molto vasto e dunque pieno, oltre che di meraviglie naturali, anche di numerose insidie, Il tour in Amazzonia, spesso prevede delle tappe obbligate. Si parte solitamente da Manaus e da lì, si procede dirigendosi verso il Rio delle Amazzoni.
Lungo il percorso, più a nord della città di Manaus, è possibile trovare il più grande arcipelago fluviale del mondo, ovvero, Anavilhanas.
Si tratta di 400 isole, immerse nel cuore della foresta. Il giro prosegue lungo il Rio delle Amazzoni arrivando sino alla sua foce. In tal punto, sarà possibile intraprendere una crociera lungo i fiumi secondari.
Per mezzo di guide specializzate, sarà, anche, possibile visitare alcuni luoghi più interni della foresta, nonché le varie riserve naturali presenti sul territorio ed i villaggi di alcune tribù.