Si definisce foresta pluviale un tipo di foresta localizzata nella zona equatoriale della Terra. Si trovano ad esempio in Sud America ed America centrale, in Asia, in Africa ed in Australia nonché nelle isole dell’oceano Pacifico.
Le foreste pluviali presentano uno scarso sottobosco, perché la vegetazione alta e fittissima non permette alla luce solare di raggiungere il suolo.
Quando catastrofi naturali o opere dell’uomo abbattono parti di foresta, il terreno viene immediatamente invaso dalle cosiddette piante pioniere, da rigogliosi intrecci di liane e da alberi giovani: questa nuova vegetazione prende il nome di giungla, perché è esattamente ciò che sembra.
L’importanza della foresta pluviale è immensa, perché è l’espressione massima di biodiversità: al suo interno sono presenti la metà di tutte le specie animali e vegetali esistenti sul nostro pianeta, inoltre un quarto dei principi attivi utilizzati in farmacologia deriva da piante che crescono al suo interno, ecco perché la foresta pluviale è considerata la più grande farmacia del pianeta.
Foresta pluviale: temperatura e clima
La foresta pluviale vive un’unica stagione, calda e piovosa. Non attraversa i cambiamenti climatici apportati dal susseguirsi delle stagioni come accade quasi in tutto il resto del mondo, ma presenta un clima stabile che resta costante durante tutto l’arco dell’anno, con un escursione termica che varia di appena due o tre gradi.
Il livello di umidità è sempre molto alto, e sono numerose e molto consistenti le piogge ed i temporali.
E’ proprio questo tipo di clima che favorisce la crescita ed il benessere dell’incredibile flora della foresta, tanto folta e rigogliosa da attribuirle anche la definizione di più grande polmone della Terra.
La flora della foresta pluviale
La foresta pluviale presenta una vegetazione fittissima ed estremamente variegata. Al suo interno si trovano piante che comunemente usiamo per decorare i nostri giardini, come le orchidee, che crescono insieme ad una pianta invece esotica come le liane, la cui presenza all’interno della foresta è piuttosto importante. Le liane crescono appoggiandosi ad altre piante ed hanno un fusto allungato, il cui diametro può superare i venti centimetri.
All’interno di una foresta pluviale sviluppatasi al suo massimo, possono trovarsi da 80 a 200 specie diverse di piante, e la varietà è tale che all’interno di un ettaro spesso non è possibile trovare più di uno o due esempi della medesima specie. Gran parte delle piante presenta comunque una struttura legnosa, e tra gli alberi prevalgono palme e felci arboree.
La foresta pluviale è l’unico tipo di foresta in cui esiste una stratificazione della flora, suddivisa dagli studiosi in cinque diversi strati.
Gli strati
Il primo strato è quello degli alberi giganti, ovvero gli alberi più alti, la cui altezza può superare i 60 metri, con rami che si estendono in larghezza fino a 30 o 40 metri.
Sotto gli alberi giganti troviamo lo strato chiamato canopy, composto da alberi più bassi che raggiungono comunque i 40 metri di altezza, e reso ancor più folto dalla presenza di rampicanti che si estendono verso l’alto in cerca della luce del sole.
Al di sotto del canopy si sviluppa uno strato di alberi bassi, composto sia dalle piante ancora giovani appartenenti alle specie più alte, che da alberi invece appartenenti a specie la cui altezza al massimo sviluppo si arresta tra i 10 ed i 30 metri di altezza.
Scendendo ulteriormente si trova uno strato di piante molto giovani e di arbusti, infine, uno strato di piante erbacee e di materia vegetale ormai in decomposizione.
La suddivisione appena vista non è facilmente riconoscibile: la vegetazione incredibilmente fitta e l’intreccio di fogliame rendono spesso i diversi strati un tutt’uno.
Il fascino della foresta pluviale è immenso. Basti pensare che un numero considerevole delle specie vegetali che ne fanno parte restano ad oggi sconosciute, o che il particolare clima così caldo ed umido permette a molte delle piante di trarre acqua e sostanze nutritive direttamente dall’aria, che ne è impregnata.
La foresta pluviale, grazie alla sua biodiversità, è una delle più grandi ricchezze del nostro pianeta.