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Prima di partire per il Giappone è importante conoscere il fuso orario, e la differenza oraria con l’orario italiano. Infatti, oltre ai quasi diecimila chilometri di distanza, a dividerci dal Giappone è anche una grande differenza oraria. Vediamo, quindi, come si calcola l’ora esatta e tutte le curiosità sul tempo giapponese.
Fuso orario in Giappone
Essendo la terra di forma sferica, e la sua rotazione di 360 gradi avvenga in 24 ore, per convenzione è stata suddivisa in 24 spicchi. Ogni spicchio è chiamato anche fuso orario e da questo è possibile calcolare l’ora esatta di qualunque posto.
Il calcolo parte dal primo fuso orario, determinato dal meridiano primo che passa attraverso l’Osservatorio reale di Greenwich, a Londra. Questo stabilisce il Tempo Coordinato Universale o UTC.
L’orario italiano è UTC+1 e saperndo questo è possibile calcolare l’ora esatta degli altri Paesi e la differenza da quella italiana.
Una volta compreso il concetto di base è possibile scoprire l’ora esatta anche del Giappone.
Vediamo, quindi, come si calcola e qualche esempio.
Calcolare l’ora esatta
Lo Stato asiatico è situato all’interno di un solo fuso orario, perciò non è difficile calcolare l’ora esatta delle maggiori città.
Perciò, una volta capita la differenza oraria sarà facile scoprire l’ora di Tokyo, Osaka, Kyoto e Nagoya.
Il fuso del Giappone è di UTC +9 insieme alla Corea del Sud, la Corea del Nord, l’Indonesia, Palau, e la Russia.
Perciò, la differenza con l’Italia è di otto ore. Questo vale quando da noi è in vigore l’ora legale. Invece, d’estate, quando da noi c’è l’ora solare, la differenza è di sette ore.
Perciò, durante l’inverno quando da noi sono le 10, in Giappone saranno le 18. Invece, d’estate, quando da noi sono le 10, in Giappone saranno le 17.
Tutto si complicherebbe nel caso in cui il Giappone adottasse l’ora legale, che non viene applicata dalla Seconda Guerra Mondiale.
Fuso orario e jet-lag
Il jet-lag, anche noto come mal di fuso, è quella condizione che si verifica quando si attraversano vari fusi orari. Questo può provocare un po’ di scombussolamento dopo un lungo viaggio in aereo, e porta qualche fastidioso sintomo.
In genere il jet lag è caratterizzato da stanchezza, confuzione ma anche emicranie.
Ma ci sono modi molto semplici per ridurre questi fastidi. Ad esempio, viaggiando verso est conviene puntare la sveglia un po’ prima al mattino e andare a dormire presto la sera. In questo modo si potrà allineare l’orologio biologico al ritmo luce/buio.
Inoltre, durante il volo sarebbe utile proiettarsi già nel nuovo ritmo di vita, iniziando a spostare le lancette dell’orologio in avanti.