Giacarta, la metropoli del Sud Asiatico.
Giacarta, la capitale del Indonesia è una città modernissima, famosa per i suoi grattacieli e per il fitto reticolo di canali che l’attraversa . Con quasi 10 milioni di abitanti è una città piena di contrasti e nasce come centro hindu per poi diventare una città musulmana e successivamente il quartiere generale della Compagnia delle Indie Orientali olandese, che gli ha dato il la spinta necessaria per crescere rapidamente e diventare una delle città più importanti del Sud est asiatico.
Infatti davanti alle sue acque ogni anno transitano migliaia di navi mercantili provenienti dalla Cina e da Hong Kong e dirette a occidente.
Attualmente la sua skyline è caratterizzata da grattacieli modernissimi in acciaio e vetro in mezzo a cui si nascondono edifici antichi che sembrano sopravvive alla pressione dei tempi, in una metropoli in continua espansione ed in bilico tra tradizione e innovazione.
Giacarta è anche una città a rischio, perché si trova a pochissimi metri sul livello del mare e c’è il pericolo che in pochi decenni possa subire inondazioni terribili che metterebbero in pericolo la sua esistenza e potrebbero far allargare a dismisura il numero dei poveri che si trovano nelle sue lontane periferie.
Ci sono tantissime cose da vedere a Giacarta. Una delle più apprezzate è il Taman Mini Indonesia Indah, un parco culturale in cui sono raccolte le peculiarità delle 26 province dell’Indonesia e in cui sono stati ricostruiti monumenti che rappresentano la complessità di questo enorme stato del sud est asiatico.
Da vedere il Merdeka Palace che stato utilizzato come residenza ufficiale del presidente indonesiano ed è uno dei 6 palazzi presidenziali, formato da un complesso di edifici come il palazzo Negara ed il Bina Graha, rappresentanti della modernità di un nazione in rapida crescita.
La storia di Giacarta dell’Indonesia sono racchiuse poi nel museo di storia in cui si trovano moltissimi reperti di questo stato del sud est asiatico ed è una parte interessantissima della visita per chi è appassionato cultura e tradizioni.
Un altro museo da vedere assolutamente è quello Nazionale che contiene più di 110.000 reperti che vanno dalla preistoria fino alle epoche più recenti e rappresenta il fiore all’occhiello della città.
Un’altra cosa da vedere è il monumento nazionale Monas, una colonna di 137 m in piazza Merdeka dalla cui cima, che si raggiunge in ascensore, si può vedere il paesaggio della città e una vista mozzafiato sul mare, fino alle lontane isole. Infine va citato l’acquario di Giacarta, che ospita centinaia di specie marine che possono essere viste direttamente nel loro habitat, passando attraverso un tunnel trasparente davvero impressionante.
Giacarta però non è soltanto una meta per chi ama la cultura e l’urbanistica, perché a poche miglia di distanza si trovano spiagge fantastiche e non molto lontano è possibile raggiungere l’Arcipelago delle 1000 isole, famosissimo per le numerose spiagge, scogliere e calette. Si raggiunge sia con traghetti che con imbarcazioni più piccole ed ogni giorno migliaia di turisti raggiungono questo piccolo angolo di paradiso per godere del bellissimo mare.
Tra le spiagge da non perdere ci sono assolutamente da visitare Ancol Beach, una modernissima spiaggia attrezzata molto apprezzata dal turismo di massa e dagli abitanti della città che l’affollano nei giorni di festa e dietro cui si trovano ristoranti e locali. La spiaggia si raggiunge in pochi minuti dal centro di Giacarta.
Fra le isole, le più rinomate sono Bidadari e Pari, la prima famosa per le spiagge bianche ed esotiche, l’altra invece è un importante parco ed una zona protetta, anche se è possibile accedervi se si prenota con largo anticipo.
È però importantissimo, se si sceglie di visitare Giacarta e le sue isole, ricordarsi che si tratta comunque di di uno Stato islamico con regole piuttosto stringenti e che devono essere assolutamente rispettate per non rischiare di passare guai seri con le autorità, che non sono sempre del tutto tolleranti, soprattutto con i turisti un po’ troppo maleducati.