Ischia: storia dei Giardini La Mortella

Giardini la Mortella, un luogo ricco di fascino per gli amanti dei fiori.

Dalla fine degli anni 50 sull’isola di Ischia esiste un angolo di foresta tropicale o quasi, perché per volontà della moglie del musicista inglese Sir William Walton, Susana Walton, di origine argentina, esiste un parco che raccoglie centinaia di esemplari provenienti dalle parti più disparate del mondo, con piante rarissime ed uniche, che ogni anno viene riaperto al pubblico, che può così vedere piante meravigliose e fioriture incredibili.

I giardini della Mortella si trovano nel comune di Forio, e prendono il nome dall’omonima località e devono il nome al fatto che all’epoca era una parte dell’isola in cui crescevano rigogliosi cespugli di Mirto.

La loro sede è ospitata nel parco della residenza estiva dei Walton.

Fino al 1991 i giardini sono rimasti privati, ma con la morte del compositore, la moglie ha pensato che fosse giusto che diventassero patrimonio di tutti, e la sua collezione che per decenni si è allargata, adesso può essere visitata per tutta l’estate.

I giardini della Mortella, storia

Sorti al posto di un boschetto di mirto selvatico che copriva la zona, sono uno degli orti botanici più particolari in Italia. Attualmente i giardini sono aperti al pubblico, ed ospitano centinaia di specie di piante esotiche, di molte delle quali si sa ancora ben poco, ma non solo.

Suddivisi in giardino a valle, dalla peculiare forma ad L e giardino in colina, sono un vero paradiso tropicale a poche decine di minuti da Napoli. Negli anni sono state aggiunte piante delle più strane e inusuali, spesso esemplari unici in Europa.

Fra i suoi vialetti si trovano imponenti felci arboree provenienti da zone del lontano continente australe, accanto ad aloe, yucche e agavi adatte a sopportare il clima invernale dell’isola di Ischia che è particolarmente piacevole. Ci sono esemplari rarissimi come la Spathodea Campanulatra dell’Africa equatoriale e la Drachena Draco dalle Canarie.

Le serre riscaldate invece ospitano le piante più fragili, come le delicatissime orchidee amazzoniche, l’enorme ninfea Victoria Amazonica e la Strongylondon macrobotys dalle filippine, coi bellissimi fiori color della giada.

Per oltre sessant’anni i giardini sono stati curati dagli Walton, appassionati della loro meravigliosa collezione, ma quando il compositore è venuto a mancare, sono passati sotto l’omonima fondazione che ha provveduto a curarli e a trasformarli in un’attrattiva unica, organizzando al loro interno e nella villa svariati eventi culturali, come conferenze, concerti di musica da camera e mostre.

Il museo

Nella villa in collina si trova il museo, che era la dimora estiva dei Wealton ed in cui i due hanno accumulato un’enorme quantità di cimeli rarissimi che sono stati raccolti durante i numerosi viaggi in giro per il mondo e che adesso possono essere ammirati da tutti quanti.

Il museo si trova non distante dalla serra delle orchidee che ospita esemplari delicatissimi e che mal tollererebbero il seppur mite clima dell’isola di Ischia. Nel museo si trovano ance le fotografie di Cecil Beaton un teatrino di Lele Luzzati, ed ospita la sede della fondazione.

Quest’ultima si interessa di patrocinare opere culturali importanti e ospita un centro di studio per giovani musicisti di talento, che si esibiscono e studiano con i più importanti maestri di musica e direttori d’orchestra al mondo anche nel piccolo teatro, per un ristretto pubblico che di fato contribuisce al mantenimento del parco e della fondazione.

In estate inoltre i concerti sono aperti ad un pubblico più ampio, potendosi tenere all’aperto nel piccolo teatro greco che può arrivare ad ospitare circa 400 spettatori seduti e che si trova nel parco e dove si esibiscono le future stelle della musica classica per la gioia del pubblico che accorre sempre molto numeroso ad ogni evento.

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