Anche nel curioso mondo delle carte da gioco esistono termini specifici adatti ad ogni occasione
I giochi di carte sono un passatempo diffuso in tutto il mondo. La grande mole di varianti possibili lasciano spazio non solo ad un glossario molto diversificato, ma anche a delle chicche e curiosità che forse non conoscevate.
Il mondo delle carte da gioco utilizza un lessico consolidato tutto suo, zeppo di termini a primo ascolto incomprensibili ma necessari per poter giocare con tutti. La considerevole quantità di coloriture regionali per lo stesso termine poi rende l’idea di voler stendere un glossario un po’ ostica da mettere in atto. Di seguito quindi vi riportiamo alcuni dei termini più in uso durante un qualsiasi gioco di carte e qualche termine più settoriale che sarebbe bene conoscere.
Atout: nei giochi di presa questo francesismo si utilizza per indicare il seme dominante sugli altri.
Banco: con questa parola si intende sia l’area fisica dove vengono deposte le carte sia il giocatore che fa il ruolo del cartaio
Calare: sinonimo di giocare, mettere la carta
Cappotto: l’espressione “fare cappotto” si utilizza quando un giocatore vince pressoché ad inizio partita con il massimo dei punti possibili.
Chiudere: la chiusura sarebbe l’ultima mossa della partita.
Dichiarazioni: in alcuni giochi è necessario dichiarare la propria mano durante particolari situazioni (es. dichiarare la vittoria quando si fa il massimo dei punti a 31)
Figure: le figure sono donna, cavallo e Re
Licitazione: quando è necessario fare dichiarazioni preliminari alla partita tale dichiarazione si chiama licitazione (es. la puntata all’inizio del turno di briscola a 5)
Marianna: per Marianna si intende o l’omonimo gioco o una coppia Cavallo-Re dello stesso seme.
Onori: chiamati gergalmente anche “carichi” sono le carte più alte nel gioco.
Pozzo: nei giochi in cui è previsto lo scarto (e. scala 40) è definito pozzo il luogo in cui si lasciano le carte scartate.
>Strozzare o Superare in carta: l’azione di mettere sul banco una carta con valore di presa più alto rispetto a quella presente.
Volto di una carta: la parte frontale e visibile di una carta da gioco
Essendo le carte un gioco molto antico sono innumerevoli le curiosità che le circondano.
Le attestazioni più antiche in Europa di giochi di carte propriamente intesi vengono dal primo Umanesimo, mentre in Asia se ne hanno testimonianze già dal X secolo.
Giocare a carte poi sembra rendersi utile in tarda età in merito alla memoria, attenuando in parte il processo di invecchiamento del cervello.
Lo sapevate poi che molti dei rapporti numerici tra le carte sono stati concepiti in analogia con i meccanismi del mondo umano? Quattro semi, quattro stagioni; dodici figure come i dodici mesi del calendario gregoriano; le 52 carte francesi sono tante quante le settimane in un anno, e i suoi punti sommati sono 365, il numero dei giorni in un anno.
Molti modi di dire quotidiani sono mutuati direttamente dal mondo delle carte, espressioni come “dare/ricevere il due di picche” “Asso nella manica” o “mettere le carte in tavola”.
Nel 1983 il Metropolitan Art Museum di New York ha pagato l’esorbitante cifra di 143.252 dollari per ottenere il più antico mazzo di carte completo di cui si abbia attestazione, risalente al XIV secolo.
A livello di record possiamo citare Phil Laak, che ha totalizzato 115 ore di partita ininterrotta a poker, e Bryan Berg, architetto e costruttore del più alto castello di carte mai visto: ben 7 metri e 60 cm.