Gran Savana, uno dei fiori all'occhiello del Venezuela da un punto di vista naturale e paesaggistico.
Tra i paesi dell’America Latina che più di ogni altro meritano di essere presi in considerazione per un viaggio, spicca senza dubbio il Venezuela. Al di là della crisi che attualmente attanaglia questa realtà, risulta innegabile che si tratta di un paese dove vi sono delle bellezze naturali uniche al mondo, che varrebbe davvero la pena visitare almeno una volta nel corso della propria vita.
Quanto appena detto vale per tante zone del Venezuela, tra cui si può ad esempio ricordare quella della Gran Savana.
Quando si parla della Gran Savana (Sabana) e della sua inimitabile bellezza, bisogna prima di tutto aver bene presente che si tratta di una zona protetta che da un punto di vista non solo giuridico, ma anche territoriale, rientra all’interno del Parco Nazionale di Canaima.
Questa riserva naturale si trova nella zona meridionale del Venezuela e quindi, cartina geografica alla mano, al confine con il Brasile. La sua distanza da Caracas è di poco meno di 1500 km. Questa zona così affascinante da un punto di vista naturalistico è nota non soltanto con il nome di Gran Savana, ma anche come Ket-tà: questo è il nome con cui viene indicata da una popolazione indigena della zona, ovvero gli amerindi Pemon.
Il fascino di questa zona è dovuto a diversi fattori: uno dei più importanti è senza dubbio il fatto che si tratta di una delle più antiche formazioni geologiche terrestri. Secondo gli studi più recenti la sua nascita risalirebbe infatti a qualcosa come 2.000 milioni di anni.
L’incedere del tempo e la forza erosiva delle acque ha portato alla formazione di altipiani immensi che si alternano con una foresta che consente davvero di venire a strettissimo contatto con una natura incontaminata e dove il tempo sembra essersi fermato.
In questa zona del Venezuela vivono e si possono incontrare diversi gruppi appartenenti a tribù che erano qui ancora prima dell’arrivo dei conquistadores spagnoli. Molto interessante è il fatto che oggi essi vivano per la maggior parte in piccoli insediamenti, visitabili dai turisti, che sono stati costruiti grazie all’opera di missionari cristiani nel corso del ‘900.
Fortunatamente la maggior parte della Gran Sabana si può visitare e tra le aree che meritano senza dubbio parte del tempo di un viaggiatore vi è quella dove si trova il Monte Roraima: questa è una delle formazioni rocciose più antiche al mondo e le popolazioni indigene lo chiamano “casa degli Dei“.
Il paesaggio che si può ammirare arrivando in cima è di quelli lunari e anche se il percorso è molto difficile, vale davvero la pena percorrerlo, perché lo spettacolo, il panorama che si ha la possibilità di ammirare con i proprio occhi è di quelli che sarà impossibile dimenticare.
Un altro monte molto affascinante è l’Auyantepui: da qui sgorga quella che numeri alla mano è ad oggi la cascata più alta del mondo. E a proposito delle cascate e delle foreste pluviali, si tratta di altri 2 tratti distintivi di questa parte del Venezuela ed il consiglio è di non lasciarsi sfuggire la possibilità di poter vivere l’esperienza consistente nel vedere diverse cascate che con i loro colori e l’ambiente che le circonda, costituiranno sempre una esperienza diversa dalla precedente, capace di emozionare anche chi solitamente non apprezza troppo l’idea di una vacanza in mezzo alla natura.
Insomma, non c’è davvero nessun motivo per rimandare ancora un viaggio alla scoperta di questa zona naturale del Venezuela.