Grazzano Visconti, il fascino medievale e la bellezza dell'imponente castello.
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Nel bel mezzo della Pianura Padana, alle porte di quella che è meglio nota come Val Nure, si erge in tutto il suo splendore un borgo assolutamente unico nel suo genere: si tratta di Grazzano Visconti, un comune del piacentino il cui nome altisonante la dice lunga sulla sua storia gloriosa.
Non appena si varcano i confini di questo piccolo borgo italiano si ha la sensazione che le lancette dell’orologio si siano fermate e che tutto sia rimasto fermo a com’era secoli e secoli fa.
I documenti rinvenuti dagli storici rivelano che Grazzano Visconti venne edificata nel 1300 e che 100 anni più tardi un ricco uomo – il cui nome era appunto Gian Galeazzo Visconti – fece costruire proprio qui un maestoso castello. Il resto del borgo vide la luce solo nel ‘900, allorquando dei progettisti decisero di dare vita a tutti i porgetti di Visconti.
In passato aveva immaginato che quel bel borgo potesse ospitare dimore in stile medievale, botteghe artigiane e scuole di arti e di mestieri, ma anche che il centro del paese fosse caratterizzato da un dedalo di viuzze suggestive e ricche di fascino. Ecco, Grazzano Visconti oggi si presenta proprio in questo modo: la cornice ideale per un castello così sfarzoso ed imponente la cui bellezza ammaliante attira ogni anno turisti provenienti da ogni dove.
C’è una ragione ben precisa se il borgo piacentino conserva intatto ancora oggi il suo fascino squisitamente medievale: a prendersene cura, dopo la morte di Gian Galeazzo, è stata la famiglia Visconti, le cui generazioni successive si sono sempre prodigate affinché nulla venisse toccato a livello paesaggistico e architettonico.
Ed è questo il motivo per cui i turisti la amano tanto, attratti come sono dai suoi angoli a dir poco suggestivo e al fascino senza tempo degli edifici che si ergono entro i suoi confini. Non bisogna pensare tuttavia che l’unica cosa bella da fare a Grazzano Visconti sia respira l’atmosfera di un’epoca che non c’è più.
Il borgo pullula, nel vero senso della parola, di meraviglie tutte da ammirare, quali sculture, merlate, affreschi di varia provenienza, fontane e splendidi terrazzini con vista sul paesaggio tradizionalmente medievale. Storico è l’albergo Biscione, con la sua insegna in ferro battuto, nonché la tipografia appartenente alla famiglia del fondatore, che può essere visitata dai turisti che arrivano sul posto.
È la piazzetta ad ogni modo il cuore pulsante di questo paese incantato, un luogo che sembra appartenere al passato ma che invece brulica di vita ogni giorno di più. Stando seduti in piazza è possibile ammirare la torre merlata, il palazzo Podestarile, la fontana che svetta al centro e il pozzo sulla cui superficie è inciso lo stemma dei Visconti. Pozzo che, quanto meno stando alla leggende, porterebbe fortuna.
Non è un caso che i visitatori, così come si fa a Roma alla Fontana di Trevi, sono soliti gettare una monetina al suo interno per poi affidare al fato e alla dea bendata i propri desideri più intimi e profondi.
Grazzano Visconti non sarebbe un vero borgo medievale se non avesse, come tutti i centri appartenenti a quell’epoca, un fantasma personale pronto a disturbare il sonno di abitanti e visitatori.
Si chiama Aloisa e, seconda la tradizione, sarebbe la moglie di un capitano della milizia, morta di dolore a causa dei ripetuti tradimenti perpetrati dal marito. Il primo a vederla fu il Duca Giuseppe, che realizzò addirittura un suo ritratto in maniera tale che potesse essere identificata.
Grazzano Visconti è ricca peraltro di simboli che rimandano al mito di Aloisa: girando per il borgo è impossibile non notare le statue raffiguranti questa donna alta e robusta che tiene le braccia conserte e che è ormai diventata una sorte di protettrice degli innamorati.