Molte volte, ascoltando dei pezzi musicali che ritengo particolarmente emozionanti e pieni di significato, mi chiedo cosa abbia potuto spingere l’artista a scrivere quelle parole o a comporre quella melodia. A volte un cuore spezzato può essere il motivo della nascita di un brano.
Altre volte il punto di partenza è un momento di vita vissuta, altre volte ancora è solo la genialità dell’autore la ragione delle strofe. Capita anche però, che ad ispirare l’artista non sia una persona ma piuttosto un paesaggio. Un luogo particolare forse, insolito, che si trasforma in musa agli occhi dello spettatore. Così fu per i Pink Floyd e per il loro pezzo strumentale “Fingal’s Cave”, composto per divenire idealmente la colonna sonora del film “Zabriskie Point” e ispirato proprio alla Grotta di Fingal.
Il fascino della grotta colpì anche Felix Mendelssohn che a seguito della sua visita, nel 1829, compose “Die Hebriden”(Ouverture le Ebridi, Opus 26). Infine, il meraviglioso compositore tedesco Brahms, cercò di riprodurre i rumori delle onde che si infrangono sulle pareti della grotta, i suoi misteriosi suoni e la sua spettacolare acustica nel “Canto della Grotta di Fingal”.
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Grotta di fingal
Ci troviamo sull’isola di Staffa, nell’arcipelago delle Ibridi, in Scozia. Qui la Fingal’s Cave è la protagonista indiscussa dell’isola e, insieme ad altre due grotte sorelle, collegate, fa parte della Riserva Naturale Nazionale presa a carico dal National Trust for Scotland.
Ma cos’è che rende questo luogo tanto speciale? La particolarità della grotta risiede in diversi fattori quali la sua misteriosa composizione, la leggenda legata alle sue origini, l’acustica perfetta e l’incanto delle sue fattezze.
Sul piano puramente fisico possiamo dire che la Fingal’s Cave sia una formazione rocciosa composta da pilastri con forma prismica e a base esagonale. Circa 60 milioni di anni fa, a seguito di una forte attività vulcanica, la lava fuoriuscita dalla terra, a contatto con l’acqua e l’atmosfera, andò a consolidarsi formando le spettacolari colonne basaltiche che possiamo ammirare odiernamente. Questo stesso paesaggio surreale continua dall’altra parte dell’oceano con il Giant’s Causeway, nell’Irlanda del Nord. In questo caso, la Scozia e l’Irlanda, non solo condividono la natura della propria terra ma anche la leggenda legata alla stessa.
Il mito vuole infatti che queste colonne laviche siano il residuo di un antico sentiero costruito dal gigante irlandese Finn McCool, per andare a combattere il suo nemico Angus. Prima di partire per il combattimento però, il colosso irlandese si addormentò sul sentiero e sua moglie Oonagh, prevedendo l’arrivo dello scozzese, coprì Finn con una coperta. All’arrivo del nemico, la scaltra gigantessa finse che l’essere avvolto tra le lenzuola fosse suo figlio. Fu così che il gigante scozzese, dopo aver visto l’incredibile stazza del “piccolo” gigante, decise di distruggere il selciato per non essere raggiunto dal temibile e sconsideratamente grande rivale. Questa fantasiosa credenza popolare, rimasta comunque nel cuore di molti, convive tutt’ora con la spiegazione scientifica e razionale, ma ben meno intrigante, sulla nascita di questo paesaggio così particolare.
In termini di acustica infine, la celebre grotta è un vero e proprio gioiello. La sua forma con il soffitto altissimo ad arco che ricorda quello di una cattedrale, la rende già il luogo ideale per rimanere incantati dai suoni che vi si riproducono. Inoltre, l’eco delle onde e i rumori prodotti dagli uccelli e dalla fauna marina che ne abita le acque, le hanno valso il nome gaelico di An Uaimh Bhinn che significa “Grotta della Melodia”.
Come arrivare
Gli amanti della grotta musicale prediligono recarvisi con il mare grosso per ascoltare le onde scrosciare nella cavità. Tuttavia se siete di passaggio in Scozia e avete la curiosità di visitare la Fingal’s Cave, è consigliabile prediligere il periodo che va da Aprile a Settembre. L’ingresso alla grotta è proibito durante tutto l’anno e con qualsiasi mezzo per via delle forti correnti e della sua peculiare conformazione rocciosa. Tuttavia, durante i mesi estivi, le acque più calme e la bassa marea offrono ai turisti la possibilità di sbarcare sull’isola ed entrare a piedi fino all’imbocco. Una lunga fila di colonne spezzate è infatti l’affascinante percorso da prendere per avvicinarsi all’interno della grotta e poterne assaporare almeno in parte la sua particolarità e il suo mistero.
Arrivare all’isola di Staffa per godere della celebre vista della Fingal’s Cave è semplicissimo. I tours per la famosa meta partono principalmente dall’affascinante cittadina di Oban, che si trova a circa 5 ore di autobus da Edimburgo. Molte sono le proposte che si presentano agli avventurosi turisti per visitare le Ibridi. Una delle escursioni più gettonate è indubbiamente quella che prevede nell’itinerario l’isola di Mull, l’isola di Iona e la piccolissima isola di Staffa. Con meno di 50 euro potrete avere un rapido assaggio del meraviglioso arcipelago scozzese, passare una giornata in barca e magari farvi incantare dall’affascinante Grotta di Fingal. Chi lo sa che i prossimi ad essere ispirati non siate proprio voi.