Questa guida agli incredibili nuraghi della Sardegna vi condurrà in alcune delle migliori località per visitare queste strutture enigmatiche.
Argomenti trattati
Conoscete i meravigliosi nuraghi della Sardegna? L’isola ospita un’incredibile storia segreta: ci sono più di 7.000 strutture preistoriche in pietra chiamate nuraghi di cui si sa ben poco. Queste misteriose società nuragiche dell’età del bronzo crearono villaggi ben progettati con templi, fortezze e tombe tra il 1800 a.C.
e il 500 a.C.
Questa guida agli incredibili nuraghi della Sardegna vi condurrà in alcune delle migliori località dell’isola per visitare queste strutture enigmatiche.
Questo luogo, ben conservato, è l‘unico sito dell’isola dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
Su Nuraxi è il termine sardo che significa Il Nuraghe. Questo sito è uno dei più intatti, con più di 30 torri a forma di alveare, alcune con più livelli e stanze separate. Gli studiosi ritengono che questo luogo sia stato abitato dal 1500 a.C. al VII secolo d.C.. Data la grande importanza del complesso, il sito richiede una visita guidata con biglietto d’ingresso ed è aperto sette giorni su sette. Vi sono anche un museo e un centro culturale che esplorano e spiegano ulteriormente il sito.
La torre di Santu Antine è uno dei nuraghi più grandi della Sardegna. È intitolata a San Costantino e fu occupata già in epoca romana. La torre principale, originariamente a tre piani, è circondata da tre torri più piccole, tutte collegate da mura fortificate. Sono ancora visibili parti della scala che portava ai piani superiori. Questo sito è chiuso solo il 25 dicembre e il 1° gennaio e richiede un biglietto d’ingresso.
Il nome di questo insieme di pietre e strutture significa il popolo che ha l’acqua. C’è una massiccia struttura a forma di cuneo circondata da una serie di torri più piccole. Ciò che rende questo sito diverso da molti altri è la mancanza di un cortile interno. Il sito archeologico di Losa è aperto tutto l’anno e richiede un biglietto d’ingresso.
Questo sito è composto da cinque torri principali e 16 torri secondarie sparse su un ettaro di terreno ed è uno dei più grandi dell’isola. Il nome Nuraghe Arrubiu significa nuraghe rosso e probabilmente deriva dal colore delle pietre utilizzate per costruire le strutture. Dopo essere stato abbandonato dal popolo nuragico, è rimasto in uso dall’epoca romana fino al Medioevo, con l’aggiunta da parte dei Romani di vasche per la produzione del vino. L’ingresso è a pagamento e le visite guidate sono su richiesta.
Leggi anche: