Guida ai Monasteri Tibetani: quello che devi sapere

Una guida completa ai Monasteri tibetani, tutte le cose da sapere su simboli e significanti dei monasteri buddisti.

Il Tibet, così come l’Himalaya, è conosciuto principalmente per la sua dedizione ai monasteri e all’istruzione buddhista. Si definiscono “gompa”, in tibetano, significa “luogo di meditazione”: ecco una guida completa ai Monasteri buddisti Tibetani.

Monasteri Tibetani: tutte le cose da sapere e le caratteristiche

Monaci e le monache vivono, ricevono un’istruzione buddhista e si occupano delle esigenze spirituali delle comunità laiche circostanti nei “gompa”. Ma come si presentano e che valore hanno? Scopri tutti i principi di spiritualità, numerologia e cosmologia, rappresentati dai monasteri tibetani.

La ruota dell’esistenza (Bhavachakra)

Sulle pareti interne dei monasteri tibetani si trovano sempre i demoni, ma qual è il significato delle grandi ruote che reggono con gli artigli o, a volte, tra le zanne? La Bhavachakra, o Ruota dell’esistenza, è la rappresentazione più essenziale delle complesse relazioni che costituiscono la filosofia buddhista.

Il cerchio esterno della ruota simboleggia il ciclo infinito di causa ed effetto del karma, all’interno sei spazi della stessa dimensione rappresentano sei diversi regni, in cui gli esseri umani, gli animali, gli dèi, i dannati e i semidei conducono una vita di sofferenza a causa dei tre veleni dell’ignoranza (rappresentata da un maiale), dell’avversione o rabbia (un serpente) e dell’attaccamento alle cose materiali (un gallo).

Sale di preghiera principali (Lha khang)

La sala di preghiera principale di un monastero tibetano è ricca di diverse figure, ognuna con un significato. In tibetano, “lha khang” significa “residenza” (khang) “degli dei” (lha) e si riferisce al Buddha e agli illuminati (bodhisattva) che vivono al suo interno.

Sale delle maschere e spazi cerimoniali

Nella danze cham tibetane i monaci indossano maschere di legno colorate che la maggior parte dei monasteri conserva: figure scheletriche di Chitipati, il “Signore (pati) della pira funeraria (chiti)”, maschere a forma di cervo che simboleggiano l’innocenza.

Chorten

“Chorten” è il nome tibetano degli stupa. La cupola a bulbo, sui gradini, simboleggia l’acqua, mentre la guglia dorata che la sormonta rappresenta il fuoco. All’interno, i chorten rappresentano il percorso verso l’illuminazione.

Creati inizialmente per custodire le reliquie del Buddha, oggi i chorten si trovano nei gompa di tutto l’Himalaya, della Cina nord-occidentale e della Mongolia per evocare i diversi momenti della vita del Buddha e la filosofia buddhista.

Diverse tipologie di Buddha

Per Buddha non si intende soltanto il Buddha storico Sakyamuni ma nei monasteri ci sono anche le statue di Maitreya, il “Buddha del futuro”, che un giorno arriverà e accompagnerà l’umanità al raggiungimento dell’illuminazione.

Bodhisattva

Accanto ai Buddha ci sono i bodhisattva, nome che deriva dalle parole sanscrite “bodhi” (illuminazione) e “sattva” (essere). Sono persone che, pur avendo già raggiunto l’illuminazione, hanno deciso di ritardare il loro ingresso nel Nirvana e di continuare a reincarnarsi per aiutare altri esseri umani a raggiungerlo.

Divinità protettrici (dharmapala)

Sulle pareti sono dipinte figure spaventose anche se in realtà si tratta di esseri benevoli. Gli dharmapala hanno sulla fronte un terzo occhio dell’illuminazione e sono i protettori dai suoi insegnamenti, il dharma, che insieme al karma rappresenta la legge universale che governa la vita.

Scritto da Chiara Sorice

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