Guida al Castello della Manta: cosa vedere e dove si trova?

Conoscete l'affascinante Castello della Manta? Scoprite di seguito dove si trova e cosa vedere di suggestivo e storico!

Sapete dove si trova e perché visitare il Castello della Manta? Si tratta di uno dei monumenti più importanti del paese di Manta, un vero e proprio tesoro medievale. Scoprite la guida al Castello della Manta.

Castello della Manta: origini e cosa vedere

Nel Paese di Manta, sullo sfondo del Monviso e incorniciato dalle imponenti Alpi Cozie, sorge il Castello della Manta a una quarantina di chilometri da Torino. Nata nel XIII secolo come avamposto militare, la roccaforte subì un’importante trasformazione nel Quattrocento grazie all’illuminato Valerano, signore e reggente del Marchesato di Saluzzo, che la trasformò in una fastosa dimora di famiglia in concomitanza con l’istituzione del feudo della Manta.

Fu lui, infatti, a volere arricchire la Sala Baronale con i bellissimi affreschi che oggi costituiscono testimonianze uniche della cultura cavalleresca del tempo. Ma cosa c’è da vedere all’interno del Castello della Manta?

Affreschi

Sulla parete sud, il mito dell’eterna giovinezza, ispirato a un romanzo cavalleresco, il “Roman de Fauvel”, è raffigurato dalla Fontana della Giovinezza, sormontata dal dio Amore.

Sul lato opposto della sala, troverete nove prodi eroi e nove eroine dell’antichità classica che, in abiti quattrocenteschi, che raffigurano gli ideali cavallereschi delle virtù militari e morali.

Ambienti di servizio

Da visitare anche gli ambienti di servizio con le cantine e il cucinone con la gran volta a botte e un grandioso camino, la chiesa castellana, voluta da Valerano e impreziosita con importanti affreschi dedicati alla Passione di Cristo, e, infine, il parco ampio ed ombreggiato da cui si gode di un’incantevole vista sulle ridenti colline della Val Varaita.

Sala delle Grottesche

E ancora da vedere al Castello della Manta c’è la Sala delle Grottesche che è frutto delle trasformazioni di cui fu oggetto il Castello intorno alla metà del XVI secolo, in particolare, questo ambiente è parte dell’appartamento di rappresentanza voluto, nel 1560 circa, da Michele Antonio della Manta.

Il soffitto della stanza è decorato finemente con dipinti e stucchi di impronta manierista e ispirati a quelli delle Logge di Raffaello in Vaticano. Gli affreschi qui conservati raffigurano grottesche, antiche rovine e architetture rinascimentali, tutti frutto della cultura tipica dell’Italia centrale dell’epoca.

Chiesa di S. Maria al Castello

Voluta da Valerano, la Chiesa contiene due ambienti di particolare pregio: nell’abside si trova un ciclo di affreschi, realizzato quasi contemporaneamente a quello della Sala Baronale, raffigurante episodi della vita di Gesù, nella cappella funeraria di Michelantonio, sormontata da una cupola ottagonale, sono conservate ricche decorazioni a stucco e pitture di gusto manieristico.

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