Le caffetterie Starbucks sono una vista comune su quasi ogni angolo, in quasi tutte le principali città americane ed europee nel mondo – tranne l’Italia.
Ci sono voci di imminenti aperture di negozi a Milano e Roma, ma da novembre – maggio 2014 – la più grande catena di caffè del mondo non ha ancora raggiunto le coste d’Italia.
Pensate che sia strano? Beh, una rapida rassegna della storia di Starbucks mostrerà che probabilmente non lo è.
Il primo Starbucks era un negozio per fondi di caffè e attrezzature da caffè. Dopo un viaggio a Milano, Howard Schultz, il direttore di operazioni al dettaglio e Marketing, ha consigliato ai fondatori che essi dovrebbero anche cominciare a vendere le bevande a base di caffè e caffè espresso nei negozi. Inizialmente i tre fondatori della società hanno respinto l’idea e Schultz ha lasciato per fondare la propria catena di caffetterie, Il Giornale.
Pochi anni dopo i fondatori originali hanno venduto la società Starbucks per Schultz, e lui ha dato il nome di Starbucks ai suoi negozi.
In Italia ci sono dei cloni di Starbucks, ma non veri e propri Starbucks, come per esempio l’Arnold Coffee di Milano o l’Itit Sandwich Caffè a Bologna, e il Busters Coffeee a Torino e Asti.