Argomenti trattati
Riapre i battenti l’International Spy Museum a Washington Dc. Il museo è unico nel suo genere, soprattutto negli Stati Uniti. Motivo? L’International Spy Museum tratta sia a livello storico, sia a livello della cultura pop il tema dello spionaggio.
I visitatori del museo avranno modo di osservare come nel corso della storia, gli agenti del servizio segreto abbiano evoluto la propria attività grazie all’utilizzo di strumenti del mestiere all’avanguardia. La struttura non offre un’esperienza passiva, infatti, i turisti avranno modo di interagire con alcune sezioni del museo, grazie all’allestimento di appositi laboratori.
Il museo delle spie
Il museo degli agenti segreti. L’International Spy Museum riaprirà i battenti a partire dall’11 Maggio 2019.
La struttura era rimasta inaccessibile al pubblico a causa di intensi lavori di ristrutturazione, costati circa 160 mila dollari. Gli amanti dei film di spionaggio e di figure iconiche del genere come James Bond troveranno pane per i loro denti. Il Museo presenta un patrimonio documentato e approfondito di strumenti e “attrezzi del mestiere” di cui si sono serviti diversi agenti segreti nel corso del tempo.
I pezzi in esposizione
Ed ecco che i turisti potranno imbattersi nei gadget più particolari dell’attività di spia. Si passa dalle microcamere nascoste dietro a un bottone, alle macchine fotografiche camuffate da piccione, o a obiettivi nascosti negli orologi da polso. Addentrarsi nelle meraviglie offerte dal Museo i turisti avranno la sensazione di trovarsi al confine tra realtà e fantascienza, soffermandosi ad osservare strumenti degni del miglior 007, oppure – guardando al mondo del fumetto – del più ingegnoso Diabolik.
Il progetto dell’esposizione
L’idea di un museo dedicato al mondo dello spionaggio risale al 1996, anno dell’apertura ufficiale dei lavori. Il museo ha poi aperto i battenti nel 2002. Un tempo relativamente lungo, ma necessario agli addetti ai lavori per raccogliere più materiali e documenti possibili per allestire ogni singola sala. Gli ideatori dell’International Spy Museum hanno voluto rendere l’esperienza dei visitatori tutt’altro che passiva. In apposite aree della struttura sono stati previsti dei laboratori dove i turisti potranno cimentarsi nell’apprendere i rudimenti della determinazione dei nomi in codice e della composizione di messaggi criptati. A corredo dell’esperienza interattiva, gli ideatori del Museo hanno anche fatto allestire uno stand per la simulazione virtuale, utile soprattutto per mettere in pratica quanto appreso nel corso dei laboratori. L’iniziativa è stata pensata per rispondere alle curiosità di ogni tipo di turista: dagli studenti affascinati del mondo dei Servizi Segreti, ai semplici appassionati delle gesta di James Bond.