A Hólmavik, nell'Islanda occidentale, si trova il museo di Strangaldur, incentrato sulla magia, il misticismo e il folklore della terra d'Islanda.
Argomenti trattati
Un museo di magia e stregoneria. A Hólmavik, nell’Islanda occidentale, si trova il museo di Strangaldur, incentrato esclusivamente sul tema della magia, del misticismo e del folklore della terra d’Islanda. Proprio per i suoi contenuti, inizialmente gli abitanti erano apertamente contrari al museo.
L’opinione dei cittadini è però cambiata alla vista del forte potenziale del museo quale meta turistica. Da allora Strangaldur è diventato una delle principali risorse per la ripresa economica del Paese.
Dimenticate le lezioni di Harry Potter e del Signore degli Anelli.
Per quanto J.K. Rowling e J.R.R. Tolkien si siano impegnati con i propri romanzi a definire la magia e la stregoneria con un’accezione positiva ed epica anche e soprattutto nei momenti più oscuri delle rispettive saghe, con Strangaldur ci si trova di fronte a una concezione della stregoneria molto più vicina all’ignoto di H.P. Lovecraft. Parafrasando un “tormentone” tipico dell’autore di Providence, ciò che i visitatori trovano nel museo di Strangaldur è un tesoretto di “riti pagani, ignoti strumenti per scrutare il nero vuoto delle ignote vie”. Un’immagine suggestiva che raccoglie in sé la vera e propria essenza dei reperti esposti nel museo.
Non si tratta di oggetti originali. I reperti esposti nel museo di Strangaldur sono delle riproduzioni. La loro riappresentazione è il frutto di un preciso lavoro di ricerca e ricostruzione da parte di un gruppo di appassionati, desiderosi di dare il proprio contributo al museo. Grazie a loro, il visitatore può osservare libri, monili e oggetti che nelle tradizioni popolari delle terre d’Islanda si credevano essere il punto d’incontro tra religione e paganesimo, tra misticismo e soprannaturale. Tra questi reperti si distingue certamente il nábrók, un paio di pantaloni fatti di pelle umana, che le leggende raccontano fossero in grado di donare una ricchezza illimitata a chi li indossava. Anche le creature mostruose hanno un loro posto d’onore nel museo. Tra loro, si possono menzionare i tilberi, serpenti a 2 teste allevati dagli abitanti al solo scopo di rubare il latte di capra del proprio vicino.
Quel forte richiamo all’ignoto e alle leggende più oscure del folklore islandese non aveva convinto per niente gli abitanti. Nel 2000, anno di apertura del museo, i cittadini islandesi avevano esposto il proprio parere contrario all’idea di una mostra sul “sapere arcano” delle streghe del folklore dell’isola. Tuttavia, i cittadini si sono dovuti ricredere dinnanzi al forte contributo del museo di magia e stregoneria per il settore del turismo. Il forte flusso di turisti giunti a Hólmavik per vedere il museo ha fatto sì che quest’ultimo diventasse la principale risorsa di ripresa economica per il Paese.