Isola Budelli, come arrivare

Una volta sbarcati all'Isola di Budelli, si è nell'incanto.

Tra la Corsica e la Sardegna, negli 11 chilometri di spazio di mare noto come Bocche di Bonifacio: è qui che affiorano le isole che vanno a formare l’arcipelago della Maddalena, area tutelata da un Parco di cui l’Isola di Budelli è tra i gioielli più preziosi, nota specialmente per la suggestiva ‘spiaggia rosa‘.

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Isolotto disabitato, è uno scrigno di natura delicato la cui fruizione è soggetta ad alta protezione e a numerose limitazioni al cui rispetto rigoroso si deve la preservazione degli habitat, sottoposti a tutela integrale.

La permanenza non è consentita, e le visite sono possibili solo in alcune zone entro contesti guidati con personale specializzato. Vediamo intanto come raggiungere questa perla della costa nord della Sardegna, la cui ‘spiaggia rosa’ è stata resa immortale nel 1964 dal film Deserto rosso di Michelangelo Antognoni.

Ancora oggi quella suggestiva lingua di sabbia finissima vive sotto gli occhi delle telecamere, ma sono le webcam che ne sorvegliano l’integrità 24 ore al giorno.

Arrivarci, quindi, non è scontato.

Isola Budelli, come arrivare

Traghetto

Una volta in Sardegna, gli approdi più prossimi per partire alla volta dell’Isola Budelli sono rappresentati dai porti di Palau o de La Maddalena, da cui ci si può imbarcare su traghetti con destinazione Budelli.

Per chi arrivi da Sassari, sarà utile servirsi delle strade statali 672, 127 e infine 133 fino a Palau. Lì, ecco il traghetto.

Se invece ci si trova in zona Cagliari, bisogna seguire le indicazioni per Olbia attraverso la statale 131. Superata Olbia, si prosegue per Palau.

Da qui, con partenze ogni mezz’ora circa, è possibile avvicinarsi a Budelli raggiungendo La Maddalena oppure le isole di Santo Stefano o Caprera. Da lì, bisogna proseguire con natanti più piccoli. E le offerte escursionistiche non mancano.

In tour

L’isola di Budelli è raggiungibile solo via mare, e la sua spiaggia più celebre è visibile anche lei solo da lontano. Sul come, però, le opportunità sono varie. Una è quella di scegliere un tour organizzato, una minicrociera in piena regola con cui farsi accompagnare tra le acque cristalline dell’arcipelago alla scoperta delle diverse isole. Budelli compresa.

Il numero di sbarchi è regolamentato: le escursioni con guida sono l’opzione che consente di accogliere un maggior numero di persone, dato il miglior controllo assicurato all’ambiente rispetto alla presenza dell’uomo.

La barca

Raggiungere l’Isola di Budelli con un’imbarcazione privata è possibile senza difficoltà grazie ai mezzi messi a disposizione da compagnie più o meno grandi, tutte autorizzate dal Parco. Ecco, appunto. Se si intende arrivare a Budelli col proprio natante, meglio procurarsi prima i permessi.

Pena sanzioni salate più che il mare limpido su cui si veleggia. A rilasciare le autorizzazioni – sempre gratuite per residenti o equiparati, ma non per i diportisti – sono l’amministrazione del Parco Nazionale dell’Arcipelago della Maddalena o le strutture con esso convenzionate.

Proprio l’Ente Parco è infatti titolare della gestione e regolamentazione dei flussi turistici – oltre che di quelli legati all’attività subacquea, di pesca e balneazione – che evita all’Isola una eccessiva pressione antropica e ne protegge i fondali attorno.

Per riempirsi gli occhi di tutta quella meraviglia nel modo migliore, di recente il Parco ha attivato due sentieri, Rosa e Azzurro. Il primo si snoda fino ad aprirsi alla prospettiva sulla spiaggia rosa, intangibile.

La si può guardare da lontano, ma non la si può raggiungere né vi si può passeggiare in nessun modo. Anche arrivando dal mare, si resterà a distanza con ormeggi consentiti solo in apposti spazi, i cosiddetti campi-ormeggio.

Tornando coi piedi per terra, l’altro sentiero – quello Azzurro – conduce all’altra spiaggia celebre dell’Isola di Budelli: quella dei Cavalieri. Entrambi gli itinerari assicurano un’esperienza immersiva in una natura intatta e totale, tra ginepri e macchia mediterranea delle cui resine inebriarsi le narici. Limitazioni e comportamenti virtuosi servono proprio a preservare questo tesoro ambientale.

Scritto da Redazione Online

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