Isola di Montecristo: come visitarla e le informazioni utili

Al largo delle coste francesi, ma appartenente all'Arcipelago Toscano, l'Isola di Montecristo è aperta a soli 2000 visitatori l'anno


In epoca classica era Oglasa, poi diventata Montecristo per il contesto ecclesiale e monastico. È un piccolo gioiello della natura dove vive solo la famiglia del custode dell’Isola e, fino a poco tempo fa, d’estate, qualche agente del Corpo forestale.

L’Isola di Montecristo

Si tratta di una delle isole più selvagge e inaccessibili e costituisce anche una riserva naturale Statale Integrale grazie al decreto ministeriale del 1971 per la tutela della fauna locale. Fa parte del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e si trova tra l’Isola d’Elba e quella del Giglio. Questo gioiello è reso famoso grazie al celebre romanzo “Il conte di Montecristo”, dello scrittore francese Alexandre Dumas, che racconta la storia di un leggendario tesoro nascosto. L’isola è praticamente disabitata, vi soggiornano solo in alcuni periodi dell’anno agenti del Corpo Forestale dello Stato. In quanto sede della comunità monastica fino al XVI secolo, sono presenti i resti dell’antica Abbazia di San Mamiliano, costruita dai monaci benedettini, e del Monastero del Santo, nella località “Convento“. L’unica costruzione presente è la Villa Reale di Cala Maestra, costruita dal proprietario Giorgio Watson-Taylor, prima che diventasse casa di caccia dei Savoia.

La leggenda

Secondo il racconto, l’origine del nome sarebbe riconducibile a San Mamiliano, vescovo di Palermo che dopo essere stato imprigionato e fatto schiavo per mano dei Vandali, riuscì a fuggire sull’isola, conducendo una vita eremitica in una grotta, chiamata Grotta del Santo. Qui il santo riuscì, inoltre, ad uccidere il terribile drago alato -simbolo del paganesimo- guardiano dell’isola. Sul luogo del combattimento dei due si aprì una sorgente di acqua purissima.

Flora e fauna

L’impedimento di un’influenza antropica ha favorito il prosperare della flora e della fauna di molte specie un tempo diffuse in tutto l’arcipelago che ospita l’Isola. La copertura vegetale è costituita da arbusti mediterranei che costituiscono un rifugio per gli uccelli migratori. Inoltre il paesaggio è casa per alcune specie quasi del tutto scomparse sul territorio italiano, come la capra selvatica, importata da antichi navigatori, o il discoglosso sardo, una rarissima rana originaria dell’area sardo-corsa.

Come visitare l’isola di Montecristo

Proprio per preservarne la bellezza, l’isola è fortemente tutelata. Vige il divieto assoluto di balneazione, oltre al prelievo di qualsiasi materiale vegetale o geologico. Dal 2016 è stato dato il permesso a mille persone all’anno di visitare Montecristo, mentre quest’anno sono aumentate a 2000. Ciò è stato reso possibile grazie all’accordo tra il parco nazionale e il comando dei Carabinieri per la tutela della biodiversità dei Parchi. I permessi giornalieri vengono concessi dalla segreteria del Corpo Forestale dello Stato di Follonica. Per visitare questo santuario naturalistico è necessario essere accompagnati da guide lungo i tre sentieri presenti, gli unici percorribili. Questi consentono di raggiungere le cime delle due vette più alte: Monte Fortezza e Cima dei Lecci, da cui si possono ammirare le coste mozzafiato a picco sul mare.

Grazie ai collegamenti previsti dal Parco, si raggiunge l’isola di Montecristo per l’escursione giornaliera in base al calendario di fruizione partendo dall’Elba, in poco tempo di navigazione. Ogni data del calendario consente la visita a 75 persone, che può essere prenotata online sul sito. Il costo dell’escursione è di € 100 a persona, comprensivo di trasporto mattutino, biglietto di accesso all’area protetta e il servizio Guida Parco. L’età minima dei partecipanti è 12 ed è necessario considerare che, essendo un’isola pressoché montuosa il dislivello dei percorsi è impegnativo da affrontare. È consigliato essere forniti di acqua e di pranzo al sacco. È obbligatorio essere dotati di calzature adeguate quali scarponcini e abbigliamento comodo. Per motivi di tutela dell’avifauna, dal 16 aprile al 14 maggio la fruizione dell’isola è interdetta.

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