Isola di Pasqua, detta anche "L'isola più isolata del mondo". Più pace di così!
L’Isola di Pasqua rappresenta la meta ideale per coloro che non amano i luoghi troppo affollati e sono alla ricerca di destinazioni meno battute dal turismo di massa.
Appartenente allo Stato del Cile, l’isola si trova infatti nella parte sud-orientale dell’Oceano Pacifico, lontanissima dalle coste più vicine: per l’esattezza 3601 km la separano dal Cile, mentre si riduce a 2075 km la distanza dalle Isole Pitcairn.
Nel mezzo solo le acque profonde del Pacifico. Non sorprende, quindi, che i cileni la definiscano, con un gioco di parole, la “isla mas isla del mundo“, mentre i nativi la chiamano Rapa Nui che, nella loro lingua, significa “grande roccia”.
Famosa soprattutto per i misteriosi Moai, i giganteschi monoliti di roccia vulcanica sul cui ruolo e significato si continua a dibattere, l’Isola di Pasqua offre un paesaggio naturale dal fascino primordiale, povero di vegetazione a causa di una potente attività di deforestazione, ma dominato dalle sagome di ben tre vulcani.
Il profilo triangolare dell’isola è bordato da alte scogliere che scendono a picco sull’oceano. Il colore grigio-nero della pietra vulcanica produce un forte contrasto con il blu cristallino delle onde che si infrangono contro di esse.
In questo paesaggio dall’aspetto brullo e selvaggio si insinua la splendida baia di Anakena, un’insenatura dalla fine sabbia color bianco, accarezzata da onde dolci e circondata da una cornice di palme da cocco.
Si racconta che è su questa spiaggia che approdarono i primi abitanti dell’isola di Pasqua e ancora oggi sette Moai collocati scenograficamente alle sue spalle sembrano controllare e custodire quel tratto di mare. Grazie alle acque poco agitate, la baia di Anakena si rivela ideale per fare snorkeling e immersioni.
Ancor più suggestiva è la spiaggia di Ovahe: qui l’attività di erosione ha creato un piccolissimo paradiso isolato dal resto del mondo. Ai piedi di un’alta scogliera si trova una stretta striscia di sabbia chiarissima che si affaccia su un tratto di oceano maggiormente agitato dalle correnti, ma ricchissimo di vita sottomarina.
L’ecosistema marino dell’Isola di Pasqua è uno dei più ricchi ed incontaminati della Terra. I profondi fondali ospitano barriere coralline perfettamente intatte e dai colori meravigliosi, mentre sopra di esse pesci argentati, pesci palla e tartarughe marine si muovono tra le barche dei pescatori e nella zona del molo di Hanga Roa. Anche esemplari di megattera e piccoli squali sono stati avvistati al largo dell’isola.
Luogo ideale per coloro che amano le immersioni, ma anche per i surfisti che si trovano ad avere a che fare con buone onde, anche a breve distanza dalla riva, Rapa Nui offre un accesso privilegiato ad un Eden naturalistico, remoto ed incontaminato.
Grazie alla sua posizione nel bel mezzo dell’Oceano Pacifico, l’isola gode di un clima sub-tropicale, che si caratterizza per temperature miti e per una ridotta escursione termica, sia giornaliera che annuale.
Trovandosi nell’emisfero australe le stagioni sono invertite: i mesi invernali, che lì equivalgono al periodo giugno-settembre, hanno una temperatura che oscilla tra i 15 e i 22 gradi, mentre nei mesi estivi la forbice si sposta tra i 18 e i 27 gradi.
È possibile qualche picco oltre i 30 gradi nei periodi più caldi, ma le temperature medie si mantengono generalmente piuttosto miti.
Le precipitazioni si distribuiscono uniformemente per tutto il corso dell’anno e sono piuttosto abbondanti, soprattutto nel trimestre aprile-giugno. E costantemente presente è anche l’aliseo, vento che soffia sull’isola da nord ad est.
Questo clima rende l’isola di Pasqua visitabile in ogni momento, ma i mesi migliori sono quelli compresi tra dicembre e marzo, l’estate australe. È questo, infatti, il periodo maggiormente soleggiato, con brezze a mitigare il caldo umido.
Pochi gradi differenziano la temperatura esterna da quella dell’oceano, un vero e proprio invito ad immergersi nelle sue profondità o semplicemente a farsi cullare dalle sue onde.