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L’Italia non manca di luoghi abbandonati, edifici un tempo stabili e popolati che sono poi caduti sotto il peso del tempo, rimanendo nel dimenticatoio per diversi decenni, se non secoli.
L’Isola di Poveglia, situata vicino a Venezia, non fa eccezione.
O meglio: non è stata del tutto dimenticata, ma si preferisce evitarla, cercando di ignorare la sua storia lugubre e, secondo alcuni, maledetta.
Storia dell’Isola di Poveglia
In realtà, le origini dell’isola raccontano di una certa prosperità: già nota dall’epoca romana, l’antica Poveggia in età moderna divenne presto un insediamento florido sotto la Repubblica di Venezia, che la considerava un punto strategico per la difesa lagunare.
Questo, però, la rendeva vulnerabile ad attacchi delle potenze nemiche: fu così che la prima disgrazia avvenne nel 1380 circa quando un genovese, Pietro Doria, bombardò il centro abitato, decimando i suoi abitanti.
Questi si spostarono a Venezia, e da allora in poi l’isola di Poveglia non fu mai più un normale centro abitato. Divenne infatti un luogo di second’ordine, che vide ospitati alcuni malati di peste nel 1700 e qualche decina di anziani negli anni ’60 del secolo scorso.
Oggi tutto il territorio di Poveglia è completamente disabitato, e sono in corso trattative per la sua vendita, anche se non sono molti gli enti o le persone che possono, o vogliono acquistare quest’isola.
Isola di Poveglia e fantasmi
L’isola, secondo quei pochi che ancora vi si avventurano, è popolata da fantasmi ed entità oscure che infesterebbero gli edifici cadenti rimasti a Poveglia.
Si vocifera della presenza non solo dei caduti delle varie battaglie che hanno animato la laguna veneziana, ma anche degli appestati deceduti e sepolti nei cimiteri senza nome disseminati sul territorio.
Venezia non è mai stata estranea a storie di fantasmi, vampiri e demoni, ma l’idea di dottori della peste che si aggirano con la loro maschera dal becco adunco esercita particolare suggestione non solo su chi abita nei dintorni, ma anche (e soprattutto) su i curiosi che vengono da fuori.
Molteplici sono le indagini paranormali che hanno visto Poveglia come protagonista, e raramente i ghost busters se ne vanno dall’isola a mani vuote, anzi: registrazioni di voci extracorporee, filmati con strane luci guizzanti e immagini dove si notano inquietanti figure eteree fioccano sul web, dove Poveglia si è presto guadagnata una certa celebrità.
Come se non bastasse, l’isola e i suoi edifici sono stati lasciati nell’incuria da diversi decenni, se non secoli; abbastanza elementare, quindi, capire come farsi una passeggiata fra le sale vuote e sulle scale decrepite possa rappresentare un passatempo pericoloso anche per chi agli spettri non ci crede.
Che cosa fare per visitare Poveglia
Detto questo, bisogna ammettere che, proprio per questa nomea sinistra, l’isola presenta un certo fascino, e ai più coraggiosi potrebbe venire voglia di visitarla e, perché no, trascorrere una notte a caccia di ectoplasmi.
L’accesso all’isola non è proibito, ma è fortemente sconsigliato per via degli edifici fatiscenti e della natura selvaggia. Per arrivare a Poveglia occorre per forza noleggiare un’imbarcazione, che spesso costringe a spendere anche alcune centinaia di euro.
Se oltre che dai fantasmi non si è spaventati dalla spesa, basta attraccare a uno dei piccoli moli presenti sull’isola. L’attrazione principale è l’ex ricovero, dove ci sono ancora segni del passato della zona: sedie a rotelle, tavolini chirurgici e arredi medicali popolano silenziosamente le stanze spoglie, lugubri di giorno e spaventose di notte.
Subito individuabile è la torre campanaria del complesso, dove si dice che abbia avuto luogo il suicidio di un dottore che, tormentato dalle anime degli appestati, si sarebbe buttato dalla cima della struttura.
Chi decide di visitare quest’isola sinistra proverà certo un’esperienza che non potrà dimenticare tanto facilmente.