La riapertura della Grotta di Diana a Villa d’Este: un tesoro rinascimentale

Scopri la storia e il restauro di uno dei luoghi più affascinanti di Tivoli

Un capolavoro del Rinascimento italiano

La Grotta di Diana, situata nel parco di Villa d’Este a Tivoli, è uno dei luoghi più suggestivi e affascinanti del patrimonio culturale italiano. Dopo cinquant’anni di chiusura, questo ninfeo, progettato da Paolo Calandrino tra il 1570 e il 1572, riapre finalmente al pubblico.

Considerato un capolavoro del Rinascimento e Patrimonio Mondiale dell’UNESCO dal 2001, la Grotta di Diana rappresenta un’importante testimonianza dell’ingegno artistico e architettonico del XVI secolo.

Il restauro e la sinergia con Fendi

Il restauro della Grotta è stato possibile grazie alla collaborazione tra l’Istituto Villa Adriana e Villa d’Este e la maison romana del lusso Fendi.

Questo intervento non solo ha permesso di recuperare gli elementi decorativi e strutturali della grotta, ma ha anche messo in luce l’importanza della tutela del patrimonio culturale italiano. Come affermato dal Direttore Artistico di Fendi, il restauro rappresenta un atto d’amore verso la cultura e la storia italiana, culminando in un centenario di impegno nella valorizzazione dei beni storici e archeologici.

La bellezza della Grotta di Diana

La Grotta di Diana è caratterizzata da una pianta cruciforme e si trova sulla Passeggiata del Cardinale. Le sue pareti, decorate con stucchi, maioliche e materiali lapidei, raccontano storie mitologiche e celebrano le virtù della dea romana della caccia, Diana. Durante i lavori di restauro, sono stati recuperati tutti gli elementi peculiari della grotta, che ora possono essere ammirati dai visitatori. La riapertura offre l’opportunità di esplorare non solo gli incredibili cicli decorativi, ma anche una scala a doppio ferro di cavallo che conduce a una loggia panoramica, da cui si può godere di una vista mozzafiato sui monti circostanti e sui Castelli Romani.

Scritto da Redazione Viaggiamo

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