Abbazie, monasteri medievali, sentieri immersi nel verde intenso della primavera, che si coprono d’un tappeto di foglie dalle sfumature dorate in autunno, conducono l’affascinato visitatore a punti panoramici mozzafiato, dove come diamanti incastonati nel maestoso Monte Vulture, brillano superbi i due laghi di origine vulcanica, il lago grande e il lago piccolo; dimora dell’alborella vulturina il primo, bocca di uno dei vulcani più tremendi della preistoria il secondo.
Insieme, danno vita a quella che è una delle zone più fertili della Basilicata e di tutto il Mezzogiorno, una terra di prodotti tra i più raffinati d’Italia tra i quali spicca l’Aglianico del Vulture, annoverato tra i vini rossi più pregiati dello stivale. Parliamo dei Laghi di Monticchio.
Laghi di Monticchio, quando andare
Sono due i momenti ideali per visitare Monticchio e i rispettivi laghi: l’estate e l’autunno.
La scelta è fortemente soggettiva in quanto entrambi i periodi presentano vantaggi e svantaggi.
L’estate è ideale per chi desidera godersi il borgo lucano con tutto ciò che ha da offrire a livello turistico. La bella stagione offre la possibilità di avvalersi della cucina locale grazie ai numerosi chioschi, trattorie e ristoranti che offrono svariati prodotti tipici locali. Per citarne alcuni, il caciocavallo podolico, l’olio extravergine d’oliva, il miele silvestre, la ventresca di Rionero, la salsiccia e l’immancabile Aglianico del Vulture.
Se si vuole evitare l’alta affluenza di turisti e godere della pace e del silenzio che solo la natura può offrire, il momento migliore per visitare Monticchio è l’autunno. Il silenzio la fa da padrone e gli amanti della fotografia non rimpiangeranno di aver scelto questo periodo dell’anno caratterizzato da colori e paesaggi degni di un quadro di Cézanne.
Cosa vedere
I laghi di Monticchio sono il posto giusto per chi cerca pace, tranquillità e contatto con la natura.
Quali sono le attività che si possono realizzare e i luoghi che vale la pena visitare? Monticchio è l’ideale per un’escursione come famiglia. Nel lago non ci si può fare il bagno, però si può affittare un pedalò e fare un giro sul lago vulcanico.
Sempre con la famiglia, ma anche in solitaria, si può andare su in montagna lungo i percorsi naturalistici dove si ammirano resti del monastero medievale di S. Ippolito (sec. XI-XII) e alcune fontane di acqua sorgiva potabile.
Una scalinata porta fino a un’abbazia medievale che spicca come una perla, signoreggia silenziosa sui due laghi riflettendo il suo profilo bianco sulla superficie verde/azzurra del lago piccolo. L’abbazia di San Michele, eretta su una grotta scavata nel tufo, edificata nel VIII secolo d.C., intorno ad una grotta abitata da monaci basiliani. Costruita su più piani, al suo interno contiene una chiesa settecentesca e la cappella di San Michele arcangelo ornata da affreschi risalenti alla metà dell’XI secolo.
Una parte dell’abbazia di San Michele ospita il museo di storia naturale del Vulture il quale ospita una fedele riproduzione multimediale dell’attività preistorica dell’antico vulcano oltre a testimonianze archeologiche dei primi indizi di vita organizzata alle pendici del Vulture e di strumenti di lavoro che ne descrivono la vita quotidiana dei tempi antichi.
Il museo include tra le altre cose, una sezione interamente dedicata ad una farfalla preistorica, più antica del vulcano stesso, arrivata fino ai nostri giorni: la Bramea Europea. Una mostra multimediale ne analizza la storia e le caratteristiche che la rendono una creatura più unica che rara.
Dopo essere tornati giù ai laghi si può optare per un romantico giro in carrozza, come ai vecchi tempi.
I comuni limitrofi offrono l’opportunità di degustare altri prodotti tipici di Monticchio: Rionero in Vulture, offre tour nei vigneti e cantine dove nasce e si conserva l’Aglianico, oltre a degustazioni dello stesso e di altri prodotti locali. La vicina Melfi, ospita la presenza di un castello di Federico II di Svevia oltre alla sagra delle castagne – altro prodotto DOP dei boschi del Vulture – in autunno inoltrato.