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L’Italia è una penisola variegata, ricca di paesaggi spettacolari, in cui non mancano i laghi misteriosi. Parliamo di specchi d’acqua che celano curiosità e misteri che in pochi conoscono. Vediamo, quindi, quali sono i più interessanti da visitare e perché.
I laghi più misteriosi d’Italia
Oltre ai ben noti laghi di Garda e di Como, la penisola italiana vanta degli splendidi specchi d’acqua cristallina che raccontano storie e celano meraviglie della natura.
I laghi stanno diventando sempre di più una meta turistica rilassante e frequentata dagli amanti della natura, regalando scorci e panorami mozzafiato.
In Italia, però, vi sono alcuni luoghi particolarmente interessanti e poco conosciuti che meritano di essere vissuti almeno una volta nella vita.
Scopriamo, quindi, quali sono e perché sono così interessanti.
Lago di Pilato
Il lago di Pilato è un particolare lago montano d’altura, situato in un circo glaciale, sul monte Vettore, nel massiccio e nel Parco nazionale dei Monti Sibillini. La sua altitudine supera i 1900 metri ed è spesso definito come “il lago con gli occhiali” per la forma dei suoi invasi complementari e comunicanti nei periodi di maggiore presenza di acqua.
Lago di Garda
Non sarà Nessie, ma anche il lago di Garda ha i suoi misteri e le sue “creature”. Si tratta di un antica leggenda, o forse verità, che parla di una strana creatura che popola le acque del Benaco. Le è stato dato il nome di Bennie al suo primo avvistamento. Questo risale agli inizi del duemila e da allora ai giorni nostri si sono susseguiti oltre quindici avvistamenti. La leggenda, o la storia più recente, narra che Bennie si è fatto vedere intorno al 2001 a Gargnano da un sub. Inizialmente lo strano essere era lungo soltanto cinque metri, mentre col tempo le sue dimensioni pare si siano di molto allargate.
Lago di Como
Anche il Lago di Como è luogo di misteri e curiosità. La leggenda del lago parla di una fanciulla di nome Ghita, di Moltrasio. Questa un giorno fece tardi dopo essere andata in visita da alcuni suoi parenti a Cernobbio. Sulla via del ritorno si imbatté in un contrabbandiere svizzero “con un ghigno da demonio”. Allora, Ghita, per sfuggire all’uomo spiccò un salto nel burrone e il malintenzionato, prima di poterla afferrare, cadde giù con lei. Ghita si salvò perché i suoi vestiti si impigliarono tra i rovi e la trattennero, mentre il cattivo precipitò. Da quella sera, quando il tempo è burrascoso, si vede un fuoco nel punto esatto in cui cadde il contrabbandiere.
Lago di Bolsena
Sono tanti, invece, i miti legati al lago di Bolsena, tra la piccola città scomparsa fra le acque di cui sarebbe possibile sentire il suono delle campane e l’avvistamento di sirene. Ma non solo. Si parla, infatti, anche di una colorazione rossa dell’acqua, di scie di diverso colore che si formerebbero sull’acqua a rappresentare il percorso che fece la pietra che riportò a terra la santa patrona di Bolsena.