L'isola di Lampione, un paradiso disabitato dall'uomo ma popolato dagli squali.
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L’isola di Lampione, al largo della Sicilia, non è abitata dall’uomo, ma bensì dagli squali. Un gioiello naturale incontaminato, in cui è possibile avvistare questi misteriosi animali marini.
La più piccola delle isole che compongono l’arcipelago delle Pelagie, in Sicilia, è un gioiello di natura incontaminata.
Parliamo dell’isola di Lampione, amministrativamente appartiene a Lampedusa e Linosa, nel libero consorzio comunale di Agrigento. Invece, geologicamente fa parte, insieme all’isola di Lampedusa, della piattaforma continentale africana.
Le sue dimensioni non superano i 200 metri di lunghezza e i 180 di larghezza, ma raggiunge i 36 metri sopra il livello del mare.
È l’isola con le rocce più antiche dell’arcipelago Pelagiano, ed è costituita da calcari di mare basso dolomitizzate, risalenti al tardo Eocene.
Il particolare isolotto fa parte della area marina protetta Isole Pelagie. La flora e la fauna non sono soggette a totale protezione ed è consentita attività sull’isola. Molti uccelli migratori, in particolare gabbiani, sostano qui regolarmente.
Ad abitarne le coste, poi, ci sono gli squali grigi. I geologi, tuttavia, non riescono a spiegarsi il motivo della presenza degli squali attorno all’isola. Infatti, le acque circostanti non rispecchiano le caratteristiche tipiche dell’habitat dello squalo.
Proprio per la massiccia presenza di squali attorno all’isola, è diventata la meta ideale per lo Shark watching. Tantissimi subacquei provenienti da tutta Italia e non solo, ogni estate si incontrano per godersi lo spettacolo degli squali.
Infatti, Lampione e Hadera sono i soli due posti del Mediterraneo in cui è possibile immergersi con gli squali, ossia lo “shark watching”.
Attorno all’isola non ci sono solamente squali grigi, ma anche antiche leggende.
Infatti, secondo la leggenda Lampione era in origine un masso che sarebbe sfuggito dalle mani di un Ciclope.
Si narra di due eremiti che abitarono l’isola in passato, pur non essendo stata ritrovata alcuna testimonianza certa. L’isolotto, che ha sempre seguito le vicissitudini delle altre Pelagie, non ha mai vissuto avvenimenti storici.
Dopo essere entrato a far parte del Regno d’Italia, il 12 giugno 1878 seguì la sorte delle due isole maggiori. Nel 1897 al largo di Lampione fu avvistato un banco di spugne che attirò l’attenzione di pescatori greci e tunisini in particolare. Questi, poi, diedero impulso economico all’arcipelago. Tuttavia, con l’avvento delle sostanze plastiche la pesca è cessata.
Ad oggi l’isola di Lampione non è abitata e l’unico segno dell’uomo è un faro automatico, da cui deriva il nome dell’isola. Il faro è raggiungibile tramite un sentiero che parte da un piccolo attracco artificiale, adatto solo per le piccole imbarcazioni.