La storia della Lanterna di Genova, uno dei simboli della città che illumina l'area portuale dal 1128.
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La Lanterna di Genova è uno dei monumenti più importanti della città ligure, e racconta una storia secolare importante sul passato del suo antico porto. Un simbolo della città di Genova che domina il porto dai suoi 117 metri di altezza.
Tra i simboli cittadini più importanti e famosi di Genova, la Lanterna è uno dei più caratteristici e storici, a cui i cittadini sono particolarmente affezionati. Si tratta del faro portuale del capoluogo della Liguria, la città un tempo definita la Superba o Dominante dei mari.
Il faro, oltre ad essere lo strumento indispensabile alla navigazione notturna delle navi in entrata ed uscita dal porto, è anche il monumento simbolo cittadino, quasi un totem alla genovesità. Infatti, la Lanterna è profondamente legata alla storia della città.
Con i suoi settantasette metri, è il faro più alto del Mediterraneo ed il secondo in Europa dopo il Faro dell’Île Vierge. Inoltre, la Lanterna è attualmente il quinto faro più alto del mondo. Considerata nella sua monumentalità, che comprende anche lo storico scoglio sul quale si poggia, raggiunge i 117 metri d’altezza.
Lo storico edificio è formato da una torre su due ordini di sezione quadrata con terrazza alla sommità di ciascun ordine. In più, è il terzo faro più antico al mondo fra quelli tuttora in attività, dopo la Torre di Hércules.
Il faro, secondo alcune fonti non ufficiali, risalirebbe, almeno la prima torre, al 1128, in epoca medievale. La torre svettava lungo la strada di collegamento tra Genova ed il ponente, anche nota come la Via di Francia, che costeggiava l’arco portuale ed il Promontorio.
La torre divenne anche protagonista della guerra tra guelfi e ghibellini, quando subì danneggiamenti da questi ultimi che tentarono di far scendere i guelfi che vi si erano rifugiati all’interno.
In seguito, intorno al 1400, la torre divenne anche prigione per ospitare come ostaggi, per cinque anni, il re di Cipro, Giacomo di Lusignano, qui rinchiuso assieme alla moglie.
Durante il dominio francese, quando i genovesi insorsero contro gli occupanti, il faro subì danneggiamenti dal fuoco amico dei colpi di bombarda. Tuttavia, trent’anni dopo, la Lanterna venne ricostruita per volontà del doge Andrea Centurione Pietrasanta e assunse così l’aspetto attuale secondo i canoni dello stile rinascimentale.
Attorno all’antico simbolo genovese ruotano interessanti leggende e storie misteriose. Infatti, una leggenda genovese narra che il progettista della Lanterna sia stato lanciato nel vuoto proprio dalla sua cima, affinché non potesse ricreare in altro luogo una costruzione analoga. Invece, un’altra leggenda simile narra che il motivo era quello di non retribuire il progettista.
Pare, inoltre, che durante il periodo in cui la Lanterna fu utilizzata come prigione per cinque anni per il Re di Cipro Giacomo di Lusignano e sua moglie, tra quelle mura nacque il figlioletto Giano.
Si può visitare la Lanterna sabato, domenica e nei giorni festivi dalle 10 alle 18, da martedì a venerdì dalle 10 alle 17. Il giorno di chiusura è il lunedì.