I costumi, gli eventi e le feste nei DIECI giorni che precedono il Martedì Grasso fanno del Carnevale di Venezia uno dei più grandi eventi in Italia. Scopriamo l'origine delle maschere.
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La storia delle maschere di Carnevale è davvero antica! Impossibile non parlarvi del Carnevale di Venezia, una tradizione secolare e uno dei carnevali più famosi al mondo.
I costumi, gli eventi e le feste nei 10 giorni che precedono il Martedì Grasso fanno del Carnevale di Venezia uno dei più grandi eventi in Italia, ma sono le maschere – la caratteristica per eccellenza – a rendere il Carnevale di Venezia unico rispetto agli altri famosi carnevali italiani.
La tradizione della maschera nasce nel XIII secolo, quando i veneziani organizzavano feste e celebrazioni dal 26 dicembre fino all’inizio della Quaresima, indossando maschere elaborate per nascondere la propria identità.
Queste feste erano l’unico momento in cui le classi inferiori e superiori si mescolavano. Aristocratici e contadini, mascherati dalle loro maschere, giocavano insieme alle loro fantasie. Si dedicavano ad attività come il gioco d’azzardo, le danze e le feste notturne.
Considerata la maschera tradizionale veneziana, la bauta deriva dal tedesco “behüten”, che significa proteggere. È sempre stata una maschera popolare perché copre per lo più i tratti del viso, consentendo di nascondere la propria identità e la propria classe sociale. La bauta permette inoltre a chi la indossa di mangiare e bere facilmente, e questo è probabilmente un altro motivo per cui è stata a lungo la maschera veneziana più popolare. Viene sempre indossata con il cappello nero a tre punte (tricorno).
Inventata in Francia, la maschera moretta fu rapidamente adottata dalle donne veneziane per il modo in cui accentuava le loro caratteristiche femminili. In realtà, la maschera moretta veniva indossata per la prima volta dalle donne in visita ai conventi e veniva fissata stringendo un bottone tra i denti. In questo modo si assicurava il voto di silenzio all’interno del convento. Le moderne maschere moretta sono molto più comode e si allacciano semplicemente.
La maschera volto è anche chiamata maschera larva, che significa aspetto di fantasma, poiché la maschera volto è sempre bianca. Era abbastanza comoda da indossare e permetteva di mangiare e bere facilmente, poiché la maschera volto originale non copriva l’intero viso come le versioni moderne. Veniva indossata sia da uomini che da donne con un mantello nero e un cappello tricorno nero.
Una delle prime attrici della Commedia dell’arte riteneva che il suo viso fosse troppo bello per essere coperto completamente e indossava quindi una mezza maschera appositamente creata per lei. Questo tipo di maschera divenne rapidamente popolare e oggi è molto decorata con oro, argento, cristallo e piume.
La maschera a forma di uccello non era indossata dai partecipanti al carnevale, ma è nata nel XVII secolo ad opera del medico francese Charles de Lorme ed era indossata dai medici della peste per proteggersi dalle malattie trasmesse dall’aria. I partecipanti al Carnevale iniziarono a indossarne una versione decorata come memento mori, cioè come ricordo della loro mortalità.
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