Giappone, oltre ai templi e ai ciliegi, si celano leggende inenarrabili... Forse!
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Spesso sanguinolente, spaventose ed inquietanti; queste sono le storie del Giappone, che vengono tramandate di generazione in generazione, dove proprio a causa degli aspetti che caratterizzano la leggenda metropolitana, spesso vengono quasi ritenute “vere” o verosimili. Racconti di demoni o creature mostruose, profezie del culto popolare e storie da brivido che spesso sono state fonte di ispirazione per decine e decine di libri e film, suscitando di conseguenza un curiosità quasi morbosa per gli amanti del brivido o dell’horror.
Vediamo insieme alcune di questa storie del Giappone.
Nella sezione “demoni e mostri“, non può non essere citato l’Akaname, un demone che si manifesta nei bagni (ambiente comune a molte storie) durante l’oscurità, che con la sua lingua lunga e melmosa lecca polvere e sporcizia divertendosi, tra l’altro, a catturare i poveri malcapitati che incrociano il suo cammino per i piedi.
Altra creatura amante dei bagni, in questo caso un fantasma di una donna morta, è Daruma-san. La leggenda narra che si possa evocare lo spettro in qualsiasi bagno tramite un gioco davvero molto pericoloso, dove sembra che se il giocatore dovesse perdere, e venire catturato, non possa più tornare indietro. Decisamente da brivido.
Come abbiamo detto, i bagni a quanto pare sono l’habitat preferito dalle terribili creature delle storie giapponesi. In questo caso però Hanako-san ha una specializzazione rispetto ai suoi colleghi: le scuola.
Sono infatti le toilettes scolastiche l’ambiente dove preferisce fare le sue apparizioni. La leggenda racconta di come una studentessa elementare, con la tipica uniforme con gonnella, caschetto e carnagione pallida, possa far apparire la sua mano da dietro la porta nel momento in cui qualcuno dovesse bussare tre volte chiedendo di lei, ma non in un bagno qualunque, bensì nel terz’ultimo. Quantomeno curioso.
Usciamo dall’ambito dei bagni ed entriamo in quello delle persecuzioni famigliari. La storia di Manga Ibitsu narra che una figura femminile decisamente inquietante, appaia ai ragazzi durante la notte per fare una semplice domanda, all’apparenza innocente: “Hai una sorellina?”
Nel caso la risposta fosse negativa, il tormento per i giovani è assicurato, dal momento che la stessa Manga Ibitsu si propone come sorella minore, ossessiva e perfida, con un unico intento finale: ucciderli.
Tra le leggende metropolitane, un’altra categoria di persone molto colpita dai demoni, mostri e fantasmi delle leggende metropolitane giapponesi, sono i bambini.
Kagome è una storia che trova i suoi fondamenti in un gioco, appunto per bambini, dove uno dei partecipanti, bendato e in mezzo ad un cerchio, ha un ruolo specifico: quello dell’Oni, cioè una specie di demone.
Una volta terminata la filastrocca, mentre gli altri giocatori l’hanno recitata, Kagome prenderà il bambino dietro l’Oni. Terrificante.
Quando una donna chiede ad un uomo se la trova carina, spesso qualsiasi sia la risposta, positiva o negativa, l’uomo passerà dei “guai”. Non si smentisce Kuchisake-onna, il fantasma di una donna morta, brutalmente uccisa e mutilata dal marito.
Questo “simpatico” fantasma, farà ai malcapitati appunto la fatidica domanda se la trovano carina e, proprio come accade nella vita reale, l’intervistato passerà dei guai, perché verrà anch’egli sfigurato e ucciso, anche in questo caso a prescindere dalla risposta data.
Vendette trasversali: questo è il caso di Teke Teke, donna investita da un treno, tagliata a metà dalle rotaie. Questa “simpatica” malcapitata, secondo quanto narrato nelle storie, se ne andrebbe a spasso correndo molto velocemente, ma non con le gambe, che ovviamente non ha più, bensì con braccia.
Non si capisce bene perché chiunque dovesse avere la sfortuna di trovarsi sul suo cammino, farà la sua stessa identica triste fine: sarà tagliato in due.
Le storie di cui abbiamo parlato, sono solamente una piccolissima parte di quelle che si possono trovare nella tradizione giapponese, fonte di ispirazione per la letteratura ed il cinema di mezzo mondo.