“Quando Hitler rubò il coniglio rosa” è un film tratto dal romanzo di Judith Kerr sulla sua fuga dalla Germania insieme alla famiglia per sfuggire alle persecuzioni naziste.
Un film capace di trattare un tema drammatico e delicato come quello degli orrori nazisti, attraverso la leggerezza e l’innocenza di una bimba.
Infatti già dal titolo si capisce come la tematica dell’infanzia, ovvero il “coniglio rosa”, sia centrale, perchè ingiustamente rubata.
Il film è ambientato nel 1933, a Berlino, dove Anna vive con la sua famiglia, composta dal fratello Max, dal padre Arthur e Dorothea la madre. Vivono nell’agio, secondo una routine tranquilla e senza troppi problemi.
Una routine completamente sconvolta dall’arrivo di Hitler, che inizia a perseguitare in maniera incontrollata le persone ebree, compresi anche Anna e tutta la sua famiglia.
Il padre, giornalista che scrive contro la dittatura nazista, è ormai sulla lista nera dell’esercito, cosa che lo costringe a fuggire in Svizzera con i suoi bambini e sua moglie.
Non sono però mai in salvo: il film percorre questa fuga spasmodica, raccontata attraverso l’innocenza della piccola Anna.
La location del film “Quando Hitler rubò il coniglio rosa”
Il film è stato girato a Berlino in Germania e nei suoi dintorni, città che per anni è stata lo scenario di orrori e del movimento politico da cui tutto è partito: il nazismo.
Berlino durante la guerra
La scelta di effettuare le riprese proprio a Berlino è una scelta collegata all’importanza e al ruolo chiave che la città ha avuto durante quegli anni così tremendi: divenne infatti la capitale del Terzo Reich e per questo ne subì le terribili conseguenze.
La città oggi non dimentica l’oscuro passato che l’ha caratterizzata durante la Seconda Guerra Mondiale, per questo si possono trovare molti monumenti, centri di documentazioni e musei, dedicati alle vittime del nazismo.
Si può visitare per esempio il Sachsenhausen, il campo di concentramento della capitale nazista, le centrali del terrore nazista tra cui il quartier generale delle SS e quello della Gestapo, il memoriale che sorge al posto del terribile edificio dove si svolgeva l’Operazione T4, ovvero il progetto di sterilizzazione di tutte quelle persone affette da malattie mentali o genetiche.
Insomma una meta che vale la pena visitare per non dimenticare ciò che è stato, per non commettere gli stessi atroci errori del passato.