Un film che tratta la tematica delicata dell’Olocausto, visto però da un punto di vista diverso dal solito: la questione viene analizzata in relazione alla Germania degli anni ’50, quando ormai la guerra e tutti i suoi orrori sono finiti.
Il nome di Auschwitz è un nome che molti temono, che vogliono dimenticare oppure che ignorano: ma non è così per il protagonista, il giovane Ministero Pubblico Johann Radmann, che vuole combattere e condannare l’ipocrisia dei tedeschi.
Lo scopo del giovane è fare chiarezza sui crimini disumani che sono stati compiuti ad Auschwitz, per dare giustizia a coloro che per anni sono stati torturati, abusati e ridotti a “cose”, senza un’anima e senza diritto di vivere.
La location del film “Il Labirinto del Silenzio”
Tutto il film è ambientato in Germania, negli anni ’50, e in particolare la location utilizzata per ricreare le scene è la città di Francoforte sul Meno. Scopriamo qualcosa di più.
Francoforte sul Meno
Francoforte, città tedesca, è affascinante, caratterizzata dall’alternarsi di scorci pittoreschi e antichi, e zone più moderne e metropolitane.
Per via della sua posizione strategica, sul fiume Meno, Francoforte giocò sempre un ruolo chiave negli avvenimenti storici e fu una zona molto ambita per via del vantaggio commerciale che poteva portare.
La sua fondazione si fa risalire al I secolo d.C., per opera dei Romani, dove stanziarono i loro campi militari. Successivamente la città venne conquistata dalla dinastia franca dei Merovingi.
Diede i natali a uno degli scrittori più importanti del 1700, ovvero Johann Wolfgang Von Goethe.
La vecchia casa dove è cresciuto lo scrittore oggi non esiste più, perché venne distrutta durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Tuttavia nella stessa zona è stata ricostruita e riallestita perfettamente una copia dell’abitazione di Goethe. Tra le cose da vedere c’è anche la scrivania che usò per scrivere il suo capolavoro iconico “I dolori del giovane Werther“.