“Stanizza d’amuri", il film d'esordio alla regia di Beppe Fiorello, è stato girato in location eccezionali. Scoprite dove in questo articolo!
“Stranizza d’amuri” è il film d’esordio alla regia di Beppe Fiorello, che ha anche vinto il Nastro d’argento 2023. Fiorello ci porta nella sua Sicilia di 40 anni fa, in un luogo dove non si poteva esprimere liberamente il proprio amore.
Siamo nel giugno 1982, in una calda Sicilia che freme per la Nazionale Italiana ai Mondiali di calcio.
Due adolescenti, Gianni e Nino, si scontrano con i rispettivi motorini lungo una strada di campagna. Dallo scontro nasce una profonda amicizia, ma anche qualcosa di più, ma che non viene visto di buon occhio dalle famiglie e dai ragazzi del paese.
Coraggiosi e affamati di vita, Gianni e Nino non si curano dei pregiudizi, delle dicerie e vivono liberamente. Una libertà che non sono disposti ad accettare. “Stranizza d’amuri” è dedicato a un fatto di cronaca, a Giorgio Agatino Giammona e Antonio Galatola, vittime del delitto di Giarre, avvenuto nel 1980 in provincia di Catania. Ma dove è stato girato il film? Scoprite tutte le location!
Il film è ambientato interamente in Sicilia, la patria di Beppe Fiorello. Tra i luoghi siciliani presenti nella pellicola troviamo i paesi del sud orientale che fanno da sfondo alle vicende dei protagonisti. Qui si riconoscono i suggestivi paesaggi di Noto, in provincia di Siracusa. Noto è famosa in quanto viene spesso definita la Capitale del Barocco oltre che essere patrimonio mondiale dell’UNESCO. La città è arroccata su un altopiano che domina la valle dell’Asinaro, ricoperta da alberi di agrumi, ulivi e mandorli.
Nel film alcune scene sono state girate anche a Marzamemi, frazione del comune di Pachino, nel libero consorzio comunale di Siracusa. La città è famosa soprattutto per la sua antica Tonnara, la pesca del tonno, la produzione di bottarga pregiata e la bellezza del suo borgo marinaro che l’hanno reso un set cinematografico e luogo da cartolina.
Vediamo nel film anche Priolo e Pachino, entrambi comuni siciliani della città di Siracusa. La storia dei due ragazzi, dall’amicizia all’amore, ha da sfondo infatti anche Priolo e Pachino.
La cava dove inizia a lavorare Gianni è parte del distretto minerario di Catania, mentre il paradiso nascosto dove Nino porta Gianni a nuotare è parte della Riserva naturale orientata Pantalica, Valle dell’Anapo e Torrente Cava Grande nei pressi di Ferla, nel siracusano.