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Il Madagascar, questa incredibile isola al largo della costa meridionale dell’Africa, andrebbe visitata almeno una volta nella vita.
Le sue attrattive sono tantissime: dai 5.000 chilometri di coste, ai suoi fondali ricchi di pesci e i lunghi tratti di barriera corallina, alle spiagge paradisiache, i villaggi caratteristici, le foreste tropicali.
E ancora, i tantissimi animali autoctoni, con il più ricco patrimonio ecologico al mondo, oltre che per i suoi abitanti dal sorriso contagioso che appena si mette piede sull’isola condividono la filosofia di vita: Mora Mora, che significa “piano piano”. Proprio come andrebbe vissuto il Madagascar: lentamente, per goderne ogni attimo. Scopriamo cosa vedere in 15 giorni in Madagascar.
Madagascar cosa vedere in 15 giorni
Questo Paese è grande e c’è davvero molto da scoprire.
Le attrattive principali sono senz’altro i Parchi e le Riserve Naturali, ma anche i villaggi, il deserto, le spiagge ed il mare. Tutto in un’unica grande isola ma, per visitare le principali attrattive del Madagascar non basterebbe un mese.
Se si hanno a disposizione 15 giorni il consiglio è quello di concentrarsi su un’unica zona: il Nord o il Sud, tracciando un itinerario che copra un’area non troppo estesa ma che permetta comunque di vivere il Madagascar.
Magari con la speranza di tornarci e vedere quello che non si è visto la prima volta.
L’itinerario che proponiamo è di quindici giorni e si snoda tra le meraviglie naturali del nord del Madagascar.
La scelta di questa parte dell’isola dipende da due motivi: il primo riguarda il viaggio aereo di andata e di ritorno poiché i due aeroporti internazionali dell’isola si trovano al nord e al centro del Paese e questo fa risparmiare tempo ed eventuali costi aggiuntivi per voli interni per raggiungere le zone meridionali.
L’altro motivo riguarda più specificatamente il soggiorno vero e proprio poiché l’itinerario proposto offre la scoperta di tutte le sfumature caratteristiche dell’isola: mare, montagna, riserve naturali, foreste pluviali, villaggi caratteristici e natura straripante, così da tornare a casa con gli occhi pieni della magia di questo Paese.
Andiamo a vedere l’itinerario proposto.
Madagascar: prima tappa
Il viaggio inizia all’estremo nord del Madagascar, a Diego Suarez. Proprio per questo motivo è consigliabile arrivare all’aeroporto internazionale di Nosy Be e poter partire subito con la scoperta. Arrivati all’aeroporto, con un comodo taxi si raggiunge Ambataloaka e da qui, questa volta in barca, si arriva a Ankify, dove si farà base per i successivi cinque giorni e da dove quotidianamente si partirà per escursioni giornaliere indimenticabili.
Tra le escursioni ci saranno:
- il trekking nel Parco Nazionale de La Montagne Ambre, fino ad arrivare alla Grande Cascata;
- la visita della baia di Diego Suarez;
- la baia dei Piccioni e la baia delle Dune;
- la visita agli Tsingy Rouge, i pinnacoli di origine calcarea di svariate sfumature di rosso;
- visita al Parco de l’Ankarana, con una notte in tenda nel parco.
Dal Parco de l’Ankarana, si raggiunge infine Ankify sulla costa e, da qui, ci si sposta a Nosy Be con un viaggio in barca di circa un’ora.
Seconda tappa
Nosy Be si trova al largo della costa nord del Madagascar, è un’isola vulcanica con molte riserve marine e naturali. La sua attrattiva principale è proprio il mare: si visiteranno le piccole isole dell’arcipelago raggiungibili con escursioni giornaliere da Nosy Be.
La più bella è Nosy Iranja, chiamata l’Isola delle tartarughe, composta da due piccole isole (di cui una privata, non accessibile) unite da una lingua di sabbia bianchissima che scompare del tutto quando arriva l’alta marea. Sulle sue spiagge le tartarughe vanno a deporre le uova durante le alte maree notturne e, se si è fortunati, è possibile assistere alla schiusa e alla corsa delle piccole tartarughe verso il mare.
Nell’itinerario è presente anche l’entroterra di Nosy Be, altrettanto interessante della parte del mare. A iniziare dalla riserva di Lokobe, che si raggiungere in piroga, dove incontrare lemuri e altri animali autoctoni.
Un’altra piacevole escursione è alla distilleria dell’Ylang-Ylang, dove viene estratto l’olio di questa profumatissima pianta.
Altra visita interessante sarà a Hell Ville, il centro abitato più importante dell’isola e infine a Ampombilava, dove si trova l’ “albero sacro”: un enorme “ficus Bengalensis” i cui rami e radici aeree creano una cupola di oltre 50 metri di diametro.
Dopo una decina di giorni scanditi da tutte queste escursioni alla scoperta dell’isola, da Nosy Be, il tour si concluderà con la partenza per l’Italia.