In apertura a Verona la mostra "Ars Excavandi", per riscoprire la cultura rupestre.
Troppo spesso tralasciata dagli itinerari turistici italiani e stranieri, la Basilicata nel 2019 si conferma una delle mete più in voga, soprattutto fra gli amanti della cultura e della storia, attirati dai numerosi eventi organizzati sul territorio. Nella città di Matera apre infatti la mostra Ars Excavandi, dedicata alla civiltà rupestre.
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“Verba volant, scripta manent”- è con questa massima latina che si potrebbe riassumere l’importanza della cultura rupestre, fondamentale testimonianza di epoche molto distanti fa noi. Per questo motivo, si comprende perché – in una città storica come Matera, nota nel mondo per il suo centro storico scavato nel tufo – l’interesse per l’archeologia sia particolarmente vivo ed ogni anno dia spazio ad eventi e mostre permanenti e non dedicate alle culture preistoriche.
In particolare, ha aperto ieri Ars Excavandi, esposizione che permette di guardare da un nuovo punto di vista alle civiltà rupestre. L’intento, raccontano i responsabili dell’evento, è quello di riportare l’attenzione del pubblico sull’importanza di questa forma di arte e architettura: “Scavare nella roccia è come scavare nella conoscenza ed è quello che ho fatto.” racconta l’architetto Pietro Laureano “Nella mostra abbiamo il racconto sula percezione.”
Laureano parla anche del mito platonico della caverna, per ricordare ai visitatori che il nostro mondo non è che un pallido erede – in qualche senso un copia – di quello vero, esistito migliaia di anni fa. Ed è soltanto tornando a scoprire quel mondo che l’u0mo del XXI secolo può imparare a capire che “siamo ombra, apparenza di quello che c’è dietro, che dobbiamo capire. Forse tutto l’Universo è un ologramma. È fatta tutta di proiezioni che arrivano da fuori e creano tutto questo mondo fittizio”. Laureano del resto è un grande esperto di civiltà rupestre, in quanto è solo grazie al suo dossier di candidatura se dal 1993 i Sassi di Matera sono entrati a far parte della opere protette dall’UNESCO.
Matera, nominata Capitale Europea della Cultura 2019 ci dimostra quindi – da una parte con mostre dedicate alla cultura rupestre come Ars Excavandi, dall’altra valorizzando i propri caratteristici Sassi – che la storia della Basilicata è scritta nella pietra.
La mostra, aperta al pubblico dal 20 gennaio, si articola in cinque sezioni, ognuna delle quali è dedicata ad un elemento primario differente: aria, acqua, terra, fuoco ed eros. I visitatori inoltre avranno la possibilità di rivivere attraverso filmati e ricostruzioni digitali, i Sassi di Matera e l’altopiano murgico così come sono stati descritti nel XVI secolo, in modo tale da osservare l’impronta del tempo sulle resti archeologici.
Ars Excavandi è quindi una mostra che come soggetto guarda al passato, ma con un piede nel futuro: punto forte dell’esposizione è infatti la Olobox, una macchina olografica che permetterà a tutti i curiosi di osservare una selce risalente al Paleolitico, interessante testimonianza di una delle prime forme di arte rupestre.