Ogni città o regione italiana possiede una sua “maschera” o personaggio tipico di Carnevale. Mentre per Napoli troviamo Pulcinella, per Bologna il Ballanzone o Gianduia per il Piemonte, a Milano vi è il “Meneghino“.
L’origine di tale figura è incerta, tuttavia si fa risalire indicativamente intorno al ‘600 grazie alle opere teatrali di Carlo Maria Maggi (commediografo dialettale milanese), che ne ha fatto un personaggio popolare.
In seguito, ancora più diffuso, grazie a Carlo Porta, fino alla metà dell’800, quando divenne simbolo patriottico milanese contro la denominazione asburgica. Probabilmente deve il suo nome alla figura del “Domenighin”, servo che accompagnava le nobildonne milanesi la domenica a passeggio o a messa. Tale personaggio incarna appunto il servitore rozzo, ma onesto e schietto, che non ha paura di deridere e sottolineare i difetti della nobiltà o artistocrazia.
In seguito, in periodo risorgimentale, assunse appunto una connotazione patriottica, amante della libertà e simbolo delle virtù eroiche del popolo milanese, soprattutto dopo la celebre insurrezione delle Cinque Giornate di Milano, del 1848. Tuttavia, l’affermazione di “Meneghino” come maschera milanese è relativamente recente, in precedenza era maggiormente diffuso il personaggio di “Beltrame”.