Non è certo il miglior periodo per visitare il Venezuela. Tra la profonda crisi economica che continua ad infliggere duri colpi al paese dal 2013, la situazione politica incandescente e il crescente tasso di criminalità, questo paese non è certo la destinazione favorita del 2018.
La Farnesina consiglia addirittura di posticipare tutti i viaggi non necessari a causa delle continue tensione, del deterioramento delle condizioni di sicurezza e dei diffusi episodi di criminalità. A fare da contrappeso a questa “catastrofe umana”, la natura di questo meraviglioso paese caraibico si mostra con il suo volto più radioso. Oltre ai 3000 metri di coste con panorami mozzafiato, alle isole e agli atolli circondati dal mare cristallino e ai chilometri di misteriosa foresta, il Venezuela ospita dei posti talmente meravigliosi da non sembrare reali.
Avete mai letto “Il Mondo Perduto” di Conan Doyle? Se ancora non l’avete fatto, dovreste. Oltre ad essere un meraviglioso libro d’avventura, ” The Lost World” racchiude perfettamente l’essenza delle terre incantate del Venezuela, ed in particolare delle sue montagne misteriose. In questo romanzo del 1912 l’autore racconta la storia di un gruppo di esploratori che, avendo raggiunto la cima del Monte Roraima, si ritrovano in un luogo fuori dal tempo dove vivono, distanti dall’uomo, dinosauri e altre creature credute estinte.
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Monte Roraima
Il Monte Roraima è uno dei 115 tepui presenti in Sud America. Ubicati soprattutto in Venezuela, presso il confine con il Brasile e la Guyana, i Tepui rappresentano le formazioni rocciose più antiche in Terra. Le loro origini risalgono infatti a circa 450 milioni di anni fa mentre il loro aspetto si è fermato a 20 milioni di anni or sono. Le loro forme e sembianze sono dovute all’erosione naturale che per secoli ha influito su questi altipiani di natura arenaria. Queste particolari montagne dalla cima piatta possono raggiungere i 3.000 metri di altezza e vengono considerate dagli indigeni le montagne degli dei. La maggior parte di questi tepui si trova all’interno del vastissimo Parque Nacional Canaima, dichiarato Patrimonio dell’Unesco nel 1962. Seppur condividendo lo stesso Parco, l’enorme distanze che separa queste montagne fa si che nessuna abbia una flora ed una fauna simile all’altra.
Tra i 115 tepui esistenti, il Monte Roraima è indubbiamente il più famoso. Ve lo potete immaginare così: sperduto, inaccessibile e incontaminato. Il suo nome, in lingua indigena Pemon, è traducibile come la“madre di tutte le acque”. Dalla sua vetta sgorgano infatti numerose cascate che vanno a confluire con numerosi corsi d’acqua quali l’Orinoco, l’Essequibo e il Rio delle Amazzoni. La sua celebrità è inoltre dovuta ad un’area completamente ricoperta di quarzi, conosciuta come “la valle dei cristalli”.
Il suo isolamento e il fatto di essere lontano dalla potenza devastatrice dell’uomo ha permesso a questa singolare montagna di mantenere una flora e una fauna uniche al mondo. L’intera zona è infatti abitata quasi esclusivamente da diverse tribù Indios che vivono ai piedi dello stesso Roraima. Vi si trovano esemplari di orchidee e piante carnivore uniche nel loro genere e una specie di rana nera che, per sfuggire ai predatori, rotola invece di saltare.
Altri tepui degni di nota sono il Neblina, l’Autana e l’Auyantepui. Proprio da quest’ultimo sorge la cascata più alta del mondo, l “Angel Falls”.
Monte Roraima trekking
Come detto in precedenza, raggiungere i tepui non è un’impresa facile e scalarli lo è ancor meno. Se animati dalla voglia di raggiungere la vetta, bisogna innanzitutto raggiungere la cittadina di Santa Elena de Uairèn, nella regione di Bolivar. Da qui si possono già iniziare a contrattare tour guidati o ingaggiare guide locali per il trekking nel Parco Nazionale dei Canaima. La scalata in solitaria è infatti sconsigliata in quanto i Tepui sono dei veri e propri labirinti di vegetazione e natura. Perdersi è più semplice di quanto ci si possa immaginare.
La vera partenza è invece dal piccolo villaggio di Paratepui che si trova a circa due ore e mezzo di macchina dalla base del Roraima. La scalata alla vetta può durare fino a due giorni e mezzo, condizioni fisiche e meteorologiche permettendo. L’intero trekking richiede dunque almeno quattro o cinque giorni di attività e la flessibilità di passare un paio di notti in cima alla montagna. I prezzi per questo meraviglioso viaggio di scoperta variano a seconda dell’itinerario e della durata e partono da un minimo di 200 dollari. Il periodo migliore per raggiungere gli dei è tra Dicembre e Marzo quando la scarsità di piogge permette l’attraversamento agevole dei vari torrenti e fiumi che si trovano lungo il cammino.
Nonostante l’elevato costo del trekking, la scalata al Roraima è una delle migliori esperienze da fare in Latin America. L’intero percorso incrocia infatti savane, fiumi e fitte foreste, offrendo la possibilità di esplorare ecosistemi unici al mondo.
Benché il desiderio di viaggiare sia forte e il mondo grande, la sicurezza personale dovrebbe sempre rimanere il criterio fondamentale sulla quale scegliere le proprie mete di viaggio. Sfortunatamente, per il 2018, il Venezuela rimane ancora una meta troppo pericolosa per essere goduta come si dovrebbe.