Isola di Montecristo, paesaggi incantevoli e leggende misteriose.
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Se siete affascinati e incuriositi dalla suggestiva isola di Montecristo avrete sicuramente pensato di farci una visita. Considerata come la più incontaminata e selvaggia isola dell’arcipelago toscano, merita sicuramente un soggiorno alla scoperta delle sue meraviglie.
Vi avvertiamo subito che non è così facile arrivarci.
Per chi non avesse ben chiaro la sua posizione geografica, cerchiamo di fare chiarezza. Si trova infatti a sud dell’Isola d’Elba e a ovest dall’isola del Giglio e Monte Argentario.
Come vi dicevamo, non è solo difficile da raggiungere per motivi geografici.
L’isola infatti non è propriamente abitata e non è molto battuta dai turisti. Questo perché solitamente la si può ammirare solo se forniti di permessi straordinari da parte delle autorità del Corpo Forestale di Follonica.
Pensate che gli unici abitanti dell’isola sono la famiglia del custode e qualche agente del corpo forestale durante la stagione estiva di visite. Vengono rilasciate all’incirca un migliaio di autorizzazioni all’anno per visitarla. Sì, avete capito bene! Sono solo mille i visitatori all’anno.
È forse proprio per questo motivo che una visita all’isola di Montecristo è tanto ambita dai turisti più curiosi. Non sarà dunque così facile godersi questa natura selvaggia con le acque limpide e cristalline. Ma vediamo un po’ di storia e cosa visitare nel caso riusciste ad ammirare le bellezze di questa perla dell’arcipelago toscano.
Come già detto, l’isola è tra le più solitarie e selvagge del nostro paese. La storia dell’isola di Montecristo risale al V secolo, durante la fondazione di un importante Abazia da parte dei seguaci di San Mamiliano, che prende appunto il nome di Monastero di San Mamiliano.
Successivamente, intorno alla metà del 1500, questo venne espugnato e distrutto dai saraceni. Furono vari i tentativi di colonizzazione dell’isola nel corso degli anni. Dopo l’Unità d’Italia nel 1878, vi si insediò una colonia penale.
Pochi anni dopo, alla fine del secolo, l’isola divenne una riserva di caccia personale dell’allora re d’Italia Vittorio Emanuele III. Questo fino al 1971, anno in cui venne deciso di farla diventare una riserva naturale italiana.
Oltre alla storia, il fascino dell’isola si cela anche dietro a curiose e interessanti leggende. Quella del tesoro di San Mamiliano su tutte. Risale infatti al 2004 la scoperta di un tesoro di monete auree all’interno della chiesa di San Mamiliano.
Sotto il suo altare vennero rinvenute la bellezza di 498 solidi d’oro, la moneta coniata dall’Impero romano. Queste monete vennero attribuite alla zecca degli imperatori Leone I e Antemio, quindi siamo intorno alla seconda metà del 400, poco dopo la morte di Mamiliano.
Fu lo stesso scrittore francese Alexandre Dumas a riprendere le leggende popolari del tesoro sotto l’altare. Egli le riportò nel suo celebre romanzo del Conte di Montecristo, ambientato per l’appunto sull’isola. Dunque, oltre ai meravigliosi paesaggi della riserva naturale, è d’obbligo una visita al leggendario Monastero di San Mamiliano, intriso di storia e leggenda.
Un’altra curiosa leggenda che riguarda l’isola è quella dell’acqua maledetta. Le tradizioni popolari raccontano di come l’acqua che scorre all’interno del Fosso del Diavolo, nella parte nord dell’isola, sia appunto maledetta. A chi la beve procurerebbe una morte non immediata.
Un’antica tradizione portata avanti dai tempi del Medioevo sono i celebri fuochi di Montecristo. È infatti usanza l’accensione di fuochi di segnalazione sulla vetta dell’isola.
Come avete capito non è facile visitare l’isola di Montecristo. Ma è forse proprio questo il suo fascino. Una porzione di terra isolata e selvaggia, con storie e leggende da raccontare. Inutile dirvi che una visita ne vale la pena, quindi provateci e potrete vantarvi di essere tra i suoi pochi visitatori al mondo.