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Montescudaio: un borgo toscano, situato non troppo distante da Cecina, un luogo dove perdersi nelle bellezze naturali di un paesaggio mediterraneo, nei vicoli storici e nei monumenti che trasudano storia.
Montescudaio: cosa vedere
Il suo nome deriva dal latino “Mons scutorum” che significa “monte degli scudi” o ”monte dello scudiero”, un nome che si connette alla funzione del collo dove il borgo si trova, ovvero quella militare.
La storia di Montescudaio risale al 1091, quando un gruppo di suore benedettine fondò qui un monastero, attorno al quale nacque poi un centro abitato.
Oggi, il sapore medioevale del posto, lo si percepisece camminando tra le viette acciottolate e gli edifici storici che adornano la cittadina.
Ecco la guida sulle cose da vedere assolutamente in questo borgo sospeso nel tempo!
Chiesa di Santa Maria Assunta
Nel 1846 questa la chiesa di Montescudaio venne rasa al suolo da un terribile terremoto: quella che si può ammirare oggi risale a un rifacimento del 1856/57.
Più ampia della precedente e con pianta a croce latina conclusa dall’abside, ha la facciata rivolta ad ovest, preceduta da un’ampia scalinata. All’interno si trovano una statua settecentesca in marmo dipinto raffigurante “San Francesco di Paola”, e una tela con l’”Annunciazione”, attribuita alla scuola veneziana del Seicento.
Chiesa Oratorio della SS Annunziata
Eretto nella seconda metà del secolo XV, l’edificio della chiesa è stato completamente rinnovato. L’attuale facciata risale agli anni ’30 del secolo XX e venne arricchita da due colonne in pietra sormontate da capitelli.
Anche il portone principale fu abbellito da due colonne sormontate da un piccolo timpano a cornice rilevata, interrotto nella parte centrale, dove si trova un bassorilievo raffigurante l’“Annunciazione”.
All’interno, il tabernacolo, impreziosito dall’intarsio di alabastri pregiati, è contornato da tre ordini di gradini che si elevano nella parte centrale, dando origine alla nicchia contenente le statue dell’“Annunziata” e dell’“Angelo annunziante” in terracotta dipinta, custodite dal 1598 e protagoniste della nascita di un fervente culto mariano.