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Appaiono all’orizzonte come per magia, prestanti sentinelle a tutela di uno scenario da fiaba, magnifici e nobili, spesso circondati da sconfinate distese di tulipani: sono i mulini di Amsterdam, a vento o ad acqua, simbolo dell’Olanda nel mondo, tanto da essere stati inseriti tra i Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco.
Mulini, storia
I mulini hanno una storia antichissima: vennero ideati nell’VIII sec. per evitare i frequenti allagamenti dei campi e recuperare terreni; i primi modelli servivano infatti solo a pompare via l’acqua e rispedirla nei fiumi, di modo che il terreno rimanesse coltivabile.
Successivamente i mulini vennero utilizzati per molte altre funzioni come ad esempio la macinazione del grano e dei cereali e per realizzare tipici prodotti olandesi; pratica quest’ultima in uso ancora oggi presso alcuni mulini.
Nel XIV sec. poi, quelli che all’interno erano vuoti furono adoperati per attivare grandi ruote grazie alle quali si prosciugavano i terreni acquitrinosi (un esempio è il Mulino de Roos a Delft).
Ma non solo. Nelle epoche più antiche le pale dei mulini potevano venire posizionate in svariati modi per fornire alle comunità circostanti notizie sulla vita di coloro che li possedevano: orari di lavoro dei mugnai, eventi degni di nota e così via; nel corso della seconda guerra mondiale addirittura, i mulini erano i silenziosi messaggeri di missive in codice che servivano ad allertare sul rischio di possibili retate.
Attualmente in Olanda sono sopravvissuti al trascorrere dei secoli oltre mille mulini; la maggior parte dei quali sono datati tra il XVIII e il XIX sec. e concentrati in particolare nella zona di Kinderdijk, nei pressi di Rotterdam, dove se ne contano ben 19 (due di essi sono stati trasformati in museo), eretti uno dinanzi l’altro per tenere asciutto il bassopiano Alblasserwaard.
La loro funzione era quella di prevenire le inondazioni e d’estate sono ancora perfettamente funzionanti, con le loro pale che girando tutte assieme regalano uno spettacolo davvero suggestivo. Questi mulini risalgono al 1740 e sono infatti rimasti il simbolo del lavoro di monitoraggio dell’innalzamento delle acque in Olanda.
I mulini di Amsterdam attivi e non
Tra tutti i mulini ancora esistenti nella terra dei tulipani, però, solo pochi sono ancora attivi; purtroppo anche loro, in particolare quelli che si trovano nelle città, stanno progressivamente perdendo forza energetica a causa degli edifici che li circondano e che ostacolano la possibilità di “catturare” il vento.
Partire alla scoperta dei mulini a vento in Olanda è un’esperienza unica anche perché gli olandesi ne hanno restaurati molti ed ogni anno, a simbolo di quanto ne sia ancora viva l’immagine e l’importanza, si celebra la Giornata nazionale dei mulini.
Tra i più bei mulini dei Paesi Bassi ci sono quelli di Amsterdam, la capitale olandese. Qui si trovano infatti 8 mulini, dei quali due sono aperti al pubblico.
Quelli più antichi risalgono al XVII secolo e si trovano proprio in città: sono il De 1200 Roe, il De 1100 Roe, il De Otter, il solo mulino-segheria rimasto ancora attivo, e il Riekermolen sull’Amstel.
Di epoca più recente sono, invece, il De Bloem e l’D’Admiraal. Infine, i due mulini completamente aperti al pubblico e che quindi è possibile visitare sono il Fuenmolen, dove all’interno si trova la fabbrica della tipica birra olandese “Y-lake”, e il Molen van Sloten.
Nei dintorni di Amsterdam e precisamente nella cittadina di Aalsmeer, nota in tutto il mondo per la rinomata asta di fiori, ecco un altro “monumento” del vento: il mulino De Leeuw. Innalzato nel 1863 ma totalmente restaurato nel 1995, ha una pianta ottagonale e si avvale di una coppia di macine: il mulino è infatti destinato alla lavorazione del grano.
È possibile salire fino al solaio per godersi lo splendido paesaggio che si apre alla vista; al primo piano c’è invece una bella mostra fotografica che narra la vita nei mulini.
Ad appena una ventina di km dalla capitale, dolcemente adagiata sulla costa, ecco poi Haarlem la bella cittadina costiera, conosciuta in tutta Europa perché spesso soggetto prediletto di tantissimi dipinti di pittori olandesi. Qui ad attendere i visitatori c’è il grande mulino divenuto oggi sede di un noto birrificio che produce la famosissima Haarlem Bier.
I mulini industriali
Per capire appieno la storia dei mulini d’Olanda non si può poi tralasciare di menzionare i giganti di vento e acqua che si trovano nella regione meridionale del Paese: i mulini di Schiedam, cinque imponenti strutture a torre costruiti inizialmente per la macinazione del grano e dei cereali ma passati poi alla distillazione del “jevener”, il tradizionale gin olandese.
E poi da vedere è la zona di Zaandam, a nord, dove si trova un piccolo villaggio di una quarantina di casette, Zaanse Schans, circondate da fiori, canali nei quali fanno il bagno oche, anatre e splendidi cigni, e mulini del XVIII sec. . Il tipico paesaggio olandese da cartolina.
Quello che caratterizza questi mulini è la loro funzione industriale: servivano infatti a produrre grano ma anche senape, materiali da lavoro, quali pitture, e carta. Di funzionanti ce ne sono sei: il De Huisman, famoso perché produce la mostarda, De Gekroonde Poelenburg e Het Jonge Schaap entrambi segheria, De Kat, che macina prodotti dai quali si ottengono vernici, De Zoeker e De Bonte Hen, utilizzati per macinare semi di arachidi e di lino e di arachidi, e, per finire il Schoolmeester, adoperato per la fabbricazione della carta.