Famoso quasi quanto la Torre Eiffel, il muro dei “ti amo” di Parigi è tra i luoghi più fotografati d’Europa. Una tappa obbligata per gli innamorati che custodisce oltre 311 frasi d’amore. Scopriamo, quindi, dove si trova, le curiosità e perché è così apprezzato.
Muro del “ti amo” di Parigi
Il muro dei “ti amo”, anche noto in francese come Le mur des je t’aime, è una parete particolarmente fotografata nella capitale francese. Si tratta di un muro che misura 40 metri quadrati, situato nella piazza giardino Jehan Rictus nel quartiere Montmartre a Parigi.
La romantica opera è stata realizzata nel 2000 dal calligrafo Fédéric Baron e dall’artista murale Claire Kito. Questa è composta da 612 piastrelle di lava smaltata della dimensione di 21×29,7 centimetri, sulle quali è riportata la frase “Ti amo” 311 volte in 250 lingue.
Tra le centinaia di scritte compaiono anche alcune lingue rare come navajo, inuit, bambara ed esperanto.
Fotografato da migliaia di coppie innamorate ogni giorno, è uno dei luoghi più immortalati di Parigi e, a differenza della Torre Eiffel, può essere ritratta a tutte le ore.
Il significato dell’opera
Il simbolismo del muro è una scelta personale dell’artista. Infatti, il muro è, a livello razionale, un simbolo di divisione e separazione. Ma proprio qui Fédéric Baron desiderava che un muro potesse anche essere un supporto per il più bello dei sentimenti umani.
Alcune curiosità rendono l’opera ancora più interessante e romantica. Infatti, gli schizzi rossi sul muro simboleggiano le parti di un cuore spezzato e possono essere raccolti per formare un cuore.
Ad oggi, il muro rappresenta il luogo ideale per le dimostrazioni d’amore, che è uno dei sentimenti più belli e umani da condividere.
Passata la mania dei lucchetti che oramai invadono tutti i ponti e i lampioni di grandi e piccole città nel mondo, a Parigi si è creato un nuovo modo per rendere omaggio a questo nobile sentimento.
E non a caso questa romantica parete si trova proprio nella capitale della Francia. Infatti, Parigi è nota in tutto il mondo come la città dell’amore e degli innamorati.
Il muro è anche un simbolo di pace e di libertà, che abbatte gli ostacoli e le diversità, unendo tutti in un semplice e puro sentimento.
Una’altra interessante curiosità è che Baron, autore dell’oprea, chiese per primo che i suoi vicini stranieri scrivessero “ti amo” nella loro lingua o nel loro dialetto su dei fogli che portava in giro. Su questi, l’artista annotava di volta in volta il nome del paese, della lingua, la sua pronuncia fonetica e la sua trascrizione in francese. Scoprì, così, che nei paesi del Maghreb esistono ben 5 diversi modi di dire “ti amo” e tante altre curiosità.
L’opera ha anche l’obiettivo di ontrapporsi all’idea di separazione fra popoli, tanto acclamata negli ultimi tempi.