Visita, storia e curiosità sul Museo della Deportazione di Prato.
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Uno dei luoghi che merita di essere visto e vissuto nella città di Prato è il Museo della Deportazione e Resistenza. Un luogo di memoria, che permette di tenere sempre presente un passato doloroso.
Nella città di Prato si trova un luogo dedicato alla memoria, per ricordare le sofferenze e ciò che accadde all’interno dei campi di concentramento e di sterminio dei nazisti.
Parliamo del Museo della Deportazione e Resistenza, inaugurato nel 2002 in località Figline e sorto grazie alle testimonianze dei superstiti dei campi.
Un luogo dedicato alla crescita culturale e alla memoria, che racconta la vicenda dei lavoratori toscani arrestati dai nazifascisti.
La storia raccontata parte dallo sciopero generale del marzo 1944, quando i lavoratori furono deportati nel lager di Mauthausen in Austria e nei suoi sottocampi.
Il percorso espositivo è stato, infatti, concepito come un viaggio simbolico in un lager nazista.
La visita nel museo è articolata in diverse sale espositive, che accolgono oggetti originali, provenienti dai campi e dalle fabbriche scavate in gallerie dagli stessi prigionieri.
Vi sono, inoltre, oggetti ricostruiti per iniziativa dei pochi superstiti, dopo il loro ritorno a Prato.
Il museo risponde alla necessità di testimoniare le atrocità subite nel lager e le terribili condizioni del lavoro schiavo.
Il museo dispone di un moderno percorso museale audiovisivo, intitolato “CON I MIEI OCCHI – voci e volti di superstiti dei campi di concentramento e sterminio nazisti”.
Il percorso è composto da sette postazioni video. Qui vi è la trasmissione diretta dell’audio nelle cuffie distribuite ai visitatori. Durante la visita appaiono testimoni, ebrei sopravvissuti al genocidio e deportati politici prevalentemente toscani, ma anche sinti e rom, omosessuali e testimoni di Geova che narrano le vicende della loro deportazione.
All’interno del Museo vengono organizzate visite guidate. Non mancano, poi, proiezioni di film e documentari, laboratori di indagine sulle fonti storiche e percorsi didattici.
Il museo ospita anche convegni, conferenze, presentazioni di libri e film, spettacoli teatrali e musicali.
Si tratta, quindi, di un luogo vivo, di confronto, che si impegna per la conservazione della memoria storica e per la sensibilizzazione dei giovani sui temi della Pace e dei diritti universali dell’uomo.
In occasione del Giorno della memoria, il 27 gennaio, il museo riapre con due visite guidate.
Gli appuntamenti iniziano da martedì 26 gennaio e non mancheranno le visite virtuali al museo. A partire dalle 21, sui canali Facebook e YouTube, si terrà l’appuntamento virtuale, dedicato agli insegnanti.
L’ingresso durante l’anno è gratuito e gli orari di apertura sono da lunedì a venerdì 9,30 – 12,30, e lunedì e giovedì, sabato e domenica dalle 15 alle 18.