A Genova partono i lavori per la realizzazione del MEI, il Museo nazionale dell’Emigrazione italiana. Un museo che racconta le storie ma che parla anche di inclusione e di democrazia. Scopriamo quando si potrà visitare l’interessante museo e tutte le novità previste.
Museo nazionale dell’Emigrazione italiana di Genova
Nel centro storico di Genova sono iniziati i lavori per realizzare un museo che racconta storie di donne, di uomini e bambini che hanno abbandonato l’Italia per cercare fortuna all’estero.
Parliamo del Museo nazionale dell’Emigrazione italiana, anche detto MEI, che sarà ospitato all’interno dell’edificio storico della Commenda di Pré.
Il museo nasce dal desiderio di restituire al grande pubblico, nazionale e internazionale, la narrazione di un patrimonio vastissimo e diversificato come quello legato alla storia dell’emigrazione italiana.
Una collezione di documenti, immagini e testimonianze fino ad oggi sparse tra archivi di enti, istituzioni statali e locali, musei, centri di studio e ricerca e associazioni.
L’apertura del museo è prevista per il 2022, ma sono già arrivate le prime notizie su quello che sarà il percorso espositivo.
Per l’inaugurazione, tra gli invitati potrebbe esserci anche la 46esima first lady degli Stati Uniti, Jill Biden.
Come sarà il museo
Il MEI proporrà un percorso espositivo che ripercorre la vita dei veri protagonisti dell’emigrazione. Ad ogni passo il visitatore scoprirà le esperienze di chi ha in prima persona ha lasciato il nostro Paese.
Un percorso fatto di autobiografie, diari, lettere, fotografie, giornali, canti e musiche che accompagnavano gli emigranti.
Non mancheranno, poi, i documenti che fanno parte della grande rete di collaborazione che il MEI sta costruendo affinché il nuovo Museo sia davvero un museo partecipato, capace di rinnovarsi.
Una storia che parte dall’Unità d’Italia nel 1861 per arrivare fino ad oggi.
Ma ci sono novità anche nel campo della tecnologia. Infatti, le “stazioni” che compongono il percorso potranno “parlare” in modo diverso a seconda dell’interlocutore che si avvicinerà. Questo sarà possibile grazie a un meccanismo di registrazione all’ingresso che permetterà di calibrare lingue, storie e documenti in base alla specifica persona che sta compiendo il percorso. Infatti, il Mei sarà il museo che parlerà più lingue in assoluto.
Il museo si svilupperà su tre piani nello storico edificio di Genova, per un’esperienza “in his shoes”. Il visitatore, infatti, non sarà semplice spettatore, ma si potrà mettere “nei panni” dell’emigrante, con i suoi sogni, le sue speranze, e i suoi dolori, in cerca di un futuro migliore.
Una delle curiosità più interessanti previste nel museo è la Sala del mondo. Parliamo di un grande planetario che racconterà i viaggi degli italiani non solo verso l’America, ma in tutto il mondo.