A poco più di 100km dalla capitale norvegese Oslo, in una piccola cittadina di 10mila abitanti, è stato costruito e da poco completato il Mjøstårnet, il grattacielo in legno più alto del mondo. Lo studio di architettura Voll Arkitekter si unisce ad altri grandi architetti e urbanisti di tutto il mondo che, negli ultimi anni, stanno rivalutando il legno per la costruzione di edifici e impianti, come il Timber Tower a Dalston Lane o l’Hoho di Vienna.
Il grattacielo di legno più alto del mondo
La costruzione austriaca, è stata battuta dalla Norvegia per solo 1,4 metri. Il “Treet”, che svetta con i suoi 85,4 metri di altezza, è diventato un importante landmark . È composto da 18 piani e collegato a numerosi giardini pubblici e spazi esterni. Oltre alla grand hall, reception e ristorante, al pianoterra, i primi sette piani sono dedicati a uffici, sale riunioni e locali tecnici.
Fino all’undicesimo troviamo le camere dell’hotel, dal dodicesimo al sedicesimo piano ci sono sei appartamenti e fino ad arrivare agli ultimi due piani, progettati per ospitare eventi e celebrazioni, con una terrazza e attico privati. L’ingresso dell’edificio si apre su una piccola piazza da cui si accede alla piscina comune, da 4900mq di superficie.
Una costruzione eco-friendly
I lati positivi dell’uso del legno come materiale edile sono innumerevoli.
La torre norvegese si vanta di adottare un approccio maggiormente purista nei materiali rispetto alla soluzione austriaca: essa impiega solamente 2.600 m3 di legno lamellare in abete rosso, riducendo massivamente le emissione di CO2 e i costi di produzione. Il sito prescelto per la costruzione di questo capolavoro di ingegneria è un’area significativa: vicino si trova il lago più grande della Norvegia, il Mjosa, e il territorio è altamente specializzato nella lavorazione del legno.
Il legname impiegato nella costruzione, infatti, proviene dalle aree circostanti ed è lavorato a soli 15 minuti di auto dall’area di cantiere. Il CEO dello studio di architettura ha dato un’ulteriore garanzia di sostenibilità ambientale, affermando che la compagnia si è impegnata a piantare due alberi per ciascuna pianta tagliata per la realizzazione del’edificio. Il general manager del progetto, Rune Abrahamsen, lo definisce un albero, il più alto al mondo, in grado di resistere ad incendi: le grandi travi di legno, prodotte con tavole di abete rosso, oltre a resistere ad alte temperature, hanno una combustione lenta senza rilascio di fumi tossici e le strutture portanti in acciaio con il calore si ammorbidirebbero. Inoltre, un impianto di spegnimento automatico è integrato nell’edificio e ogni stanza di ogni piano è stata progettata come una singola cella, al fine di limitare la diffusione di un eventuale rogo.