I numeri spesso sono l'icona di molti marchi, servizi, strade. Scopriamo la loro storia nella nostra cultura.
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I numeri, nella cultura di massa, non sono soltanto simboli che indicano una misura o un binario sistema di cifre pari e dispari: prodotti, servizi, invenzioni e perfino strade, accompagnati da un numero, indicano una specificità diventata, in molti casi, unica nel suo genere. Andiamo alla scoperta quindi della storia che riguarda i numeri più famosi della cultura di massa.
“Marilyn, cosa indossi per dormire?” “Due gocce di Chanel N°5”. Da questa dichiarazione di Marilyn Monroe, pubblicata dal settimanale Life nel 1952 deriva buona parte della leggenda legata al più famoso profumo della storia. Ma cosa ha portato Coco Chanel a scegliere proprio quel numero?
Nel 1921 la stilista francese commissionò al chimico Ernest Beaux un “profumo da donna che sappia di donna”. Tra le varie fragranze create da Beaux ce n’è una con un odore intenso e raro, basata sull’utilizzo del tutto nuovo delle aldeidi; dopo aver odorato a lungo tutte le proposte, Chanel indica proprio quella: è la boccetta N°5 che darà il nome alla mitica essenza della casa francese.
Parafrasando una famosa pubblicità, la FIAT 500 è “la macchina più amata dagli italiani” e sicuramente emblema di design e stile italiano nel mondo. Chi possiede al giorno d’oggi una 500 d’epoca in ottime condizioni, può vantarsi di avere un vero e proprio tesoro da collezione, mentre la casa automobilistica torinese ha da qualche anno ricominciato a produrre lo storico modello, riadattato in chiave moderna. Ma perchè proprio 500?
Nel 1936 la FIAT fa partire la produzione della 500 Topolino, che prende il nome tanto dal fumetto Disney, per la forma del muso, quanto dalla cilindrata del motore. Un anno dopo, visto il successo dell’auto, viene sviluppato un nuovo modello, la “Nuova 500” in cui il numero è una somma di diversi fattori: un omaggio alla vecchia Topolino, la cilindrata del motore ma anche il prezzo – 497 mila lire – ovvero lo stipendio di un impiegato contando anche la tredicesima.
Se parliamo di auto come icone di stile legate indissolubilmente ad un numero, non possiamo non citare la mitica Porsche 911, presentata ufficialmente nel 1946 a Parigi. La casa automobilistica tedesca ha da sempre marchiato le sue nuove produzioni utilizzando le prime tre cifre del progetto originale, in ordine cronologico. Quel modello di Porsche doveva inizialmente prendere il nome di “Porsche 901”, ma bisognava ovviare ad un problema burocratico,
Nello stesso anno la Citroen aveva ottenuto l’esclusiva per la classificazione a tre cifre con lo zero in mezzo al fine di nominare i nuovi modelli di auto: la Porsche quindi, così da non avere beghe legali con la casa francese, decise di modificare leggermente la sigla della sua nuova macchina, trasformando lo zero in uno. Nasce così il mito della Porsche 911.
Con il proliferare delle apparecchiature telefoniche dagli anni ‘50 in poi, quando ancora le chiamate venivano gestite da centralinisti sparsi in diverse sedi fisiche, ci fu il bisogno di creare dei numeri appositi dedicati esclusivamente alle emergenze, così che chi chiamava non rimanesse impantanato sulle linee comuni, ma avesse un canale preferenziale che gestisse la richiesta.
Negli Stati Uniti, grazie alla proposta del Congresso, in collaborazione con AT&T, venne scelto il numero 9-1-1, poiché le tre cifre erano facili da ricordare e comporre sui telefoni a composizione rotativa e non si poteva incorrere in un errore, vista l’estrema distanza tra la prima e la seconda cifra del numero di telefono. Fu subito un successo, anche se solo nel 1989 più del 50% della popolazione americana poteva usufruire di tale servizio: ad oggi il 99% degli statunitensi possono comporre il 911 in caso di emergenza.
Similmente anche in Europa, nel 1972, viene istituito il numero unico per le emergenze 112, così da mettere in contatto facilmente e velocemente chiunque sia in pericolo con un operatore. La scelta di 1-1-2 ricalca quella del 9-1-1, ovvero la facilità di memorizzare le tre cifre per accedere al servizio; inoltre non essendo tutte cifre uguali, come il 9-9-9 in Gran Bretagna, difficilmente si potevano verificare errori.
Il provvedimento riguardante il 112 in Europa inoltre fu subito accolto da tutti gli stati in maniera favorevole, anche perché la maggior parte di essi già utilizzava il numero 112 per le emergenze ed i collegamenti con le forze dell’ordine, come in Italia, in cui è collegato con i Carabinieri.