L’area è di circa 93 ettari; il WWF si è impegnato nel proteggere e preservare il più possibile la verginità del paesaggio, tipicamente pugliese. Oltre alle bellezze naturali del luogo, infatti, si possono ammirare anche gli edifici pugliesi per antonomasia: i trulli.
L’oasi di Monte Sant’Elia è composta da una masseria divisa in molteplici nuclei abitativi, tra i quali spiccano i 17 trulli risalenti al VII secolo. Oltre alle strutture abitative, sono presenti anche diversi “jazzi“, i recinti per animali realizzati in pietra a secco tipici della regione.
I visitatori, inoltre, potranno andare alla scoperta delle bellezze naturalistiche che rendono l’oasi un’area protetta di importanza nazionale. Il bosco di leccio, che copre una superficie pari a 70 ettari, merita una menzione speciale. Tuttavia, l’intera macchia mediterranea che costituisce la vegetazione di riferimento dell’area è degna di nota; infatti sono presenti piante molto rare, che attirano l’attenzione di botanici provenienti da tutta Europa. L’Ophrys tarentina è la vera punta di diamante dell’oasi: si tratta di un’orchidea selvatica endemica, cioè tipica delle province di Taranto, Brindisi, Matera e Cosenza. In tutta l’area protetta è possibile ammirare altri tipi meno pregiati di orchidee selvatiche. Inoltre, consigliamo ai visitatori di non trascurare anche le piante meno rare tipiche della macchia mediterranea che, in quanto immerse nel loro habitat naturale si presentano al meglio delle loro possibilità. Tra queste vi ricordiamo: il mirto, il rosmarino, il lentisco, il timo e il biancospino.
Anche per quanto riguarda la fauna l’oasi di Monte Sant’Elia gode di fama indiscussa: la presenza dei rapaci in migrazione verso il nord rende l’area un punto di interesse fondamentale. Segnaliamo, inoltre, la presenza di gufi ( gufo reale e comune), di civette e barbagianni.