Dagli egizi ai romani, tutta la storia degli obelischi della capitale.
Roma è la città al mondo con più obelischi in assoluto. Su tutta l’estensione della città se ne possono contare addirittura tredici, quasi tutti risalenti all’impero di Augusto. Sotto l’impero di Augusto Roma riuscì a conquistare l’Egitto e subito i romani furono affascinati dagli obelischi egiziani.
Tutti fatti in marmo e decorati con i geroglifici.
Sotto l’impero di Augusto, l’Egitto fu depredato di molti dei suoi obelischi più belli e grandi per essere portati nella capitale e lì installati. Il trasporto avveniva via mare con delle navi mercantili e il trasporto e il montaggio poteva richiedere anche diversi anni.
Gli egiziani costruirono gli obelischi come segno di ringraziamento nei confronti del Dio del Sole mentre i romani, affascinati dalla grandezza dell’opera, li installarono nella capitale solamente come segno di potere del loro Regno uscendo totalmente dal vero significato religioso delle opere.
Durante l’invasione dell’Egitto si fecero anche costruire degli obelischi direttamente in Egitto, secondo i loro gusti, per poi portarli a Roma e metterli nei punti più importanti della capitale. I romani provarono anche a costruirli da soli, sempre in granito come quelli egiziani, ma non essendo loro esperti in quelle lavorazioni, molto spesso sbagliavano a scolpire i geroglifici quindi le opere erano sicuramente molto belle ma senza nessun senso.
Nell’epoca della Roma papale gli obelischi vennero spostati da Sisto V per essere usati come punti di riferimento nel nuovo assetto urbanistico della città modificato proprio dal papa. In questo modo gli obelischi nati per un ringraziamento ad un Dio pagano diventano punti di riferimento per il più grande Regno cristiano mai esistito.
Ogni obelisco di Roma ha naturalmente una sua storia, e molti di questi sono talmente tanto conosicuti che se ci facciamo un giro per la capitale ci passano quasi inosservati. Andiamo a vedere i più famosi.
L’obelisco Lateranense è il più grande della città, è realizzato in granito rosso e lo potete trovare davanti la Basilica di San Giovanni in Laterano. Nasce per riassumere la potenza del Faraone TUHTMOSIS III ma nel medioevo venne abbattuto dai romani certi che l’obelisco racchiudesse il male. Solo a fine 1500 venne ritrovato sotterrato e per ordine del papa venne restaurato e messo davanti la basilica.
L’obelisco Flaminio è uno dei più antichi di Roma, risale infatti a circa 3000 anni fa. L’imperatore Augusto lo fece installare nel circo messimo. Essendo quest’ultimo un luogo di grande audience, Augusto poteva dimostrare a tutti la sua grandezza. In epoca papale venne spostato poi in Piazza del Popolo dove si trova tutt’oggi.
L’obelisco Vaticano è il secondo in ordine di grandezza. Quello che oggi però si trova in Piazza San Pietro non è l’originale e lo si può ben capire dalla mancanza di tutti i geroglifici che caratterizzavano l’obelisco. Per essere trasportato al tempo Caligola fece costruire una nave apposta per il trasporto, era così grande che le diedero il nome di isola galleggiante.
L’obelisco Agonale non è grandissimo ma è ugualmente di una bellezza unica. Si trova al centro della fontana dei quattro fiumi a piazza Navona. Intarsiato nel mezzo della fontana come un diamante in un anello, proprio grazie ad esso la fontana prende la sua imponenza. Sulla sua punta svetta una colomba, massimo simbolo papale.
L’obelisco di Montecitorio si trova, come dice la parola stessa, in piazza Montecitorio di fronte l’ingresso della Camera dei Deputati. Viene installato lì da Papa Pio XI a fine settecento. La particolarità di questo obelisco è che in realtà era l’asta di una meridiana voluta dall’imperatore Augusto e che sorgeva nel Campo Marzio.
L’obelisco del Pantheon sorge proprio di fronte a questo tempio, al centro della fontana di Giacomo Porta. Inizialmente venne portato a Roma quando ancora la capitale era in epoca pagana e sorgeva nell’Iseo Campense, un tempio eretto in onore della divinità greca Iside.