Mentre il livello dell’acqua dei mari si alza, il pericolo di perdere per sempre città e patrimoni artistici come Venezia si fa sempre più alto. Il dibattito riguardo alla crisi climatica rimane al centro dell’attenzione pubblica e le città futuristiche come Oceanix City diventano uno stimolante argomento di conversazione.
In questo articolo vogliamo parlarvi dell’interessante progetto del Bjarke Ingles Group (BIG) in collaborazione con il Center for Ocean Engineering del Mit e la Società Oceanix, con il supporto dell’UN-Habitat’s New Urban Agenda.
Cos’è Oceanix City
Oceanix City è un progetto che propone la realizzazione di una città galleggiante all’interno della quale potrà stabilirsi una comunità autosufficiente. Questo concept è stato pensato per affrontare l’innalzamento delle acque, che secondo alcuni studi determinerà la scomparsa della maggioranza delle città costiere in tutti e 5 i continenti.
Il progetto di Oceanix City guarda l’oceano da un punto di vista differente: esso non è una minaccia, ma costituisce un’importante risorsa.
Le città saranno costruite sulla terra ferma e successivamente portate al largo. Queste strutture sono progettate per resistere ai più devastanti agenti climatici come tsunami, uragani e inondazioni.
Secondo il progetto di BIG, queste città galleggianti saranno formate da vari isolotti galleggianti di forma esagonale delle dimensioni di un ettaro.
Su ogni isolotto potranno vivere circa 300 persone e 6 isole organizzate attorno ad un porto comune costituiranno un villaggio formato da circa 10.800 abitanti.
I principi alla base di Oceanix City
- Energia pulita e rinnovabile
- Acqua fresca potabile rifornita grazie alle tecnologie più avanzate
- “Plant-based Food” biologico auto prodotto
- Modello di riciclo Zero-waste
- Tecnologie per la rigenerazione dell’habitat
Dove si trova Oceanix City?
Al momento si tratta ancora di un progetto in elaborazione, ma l’idea è quella di costruire le Oceanix City sulla terra ferma per poi portarle al largo delle città costiere che rischiano di essere sommerse. Questi complessi, una volta immessi nell’Oceano, non saranno fermi ma potranno spostarsi galleggiando nelle acque libere.